Dalla parrocchia di Gaza, che il pontefice chiamava"anche durante i giorni di ricovero al Gemelli, ai fedeli in difficoltà che gli chiedevano conforto
di Alessio CampanaPuò bastare una telefonata per compiere il miracolo della tenerezza. Quello che, usando le parole del pontefice, accompagna chi è provato con la sua luce. "Pronto, sono papa Francesco". Carezze inaspettate che Bergoglio non ha mai fatto mancare a chi ne aveva bisogno. Dalla parrocchia di Gaza, alla quale telefonava anche durante i giorni di ricovero al Gemelli, ai fedeli in difficoltà che gli chiedevano conforto. Capi di stato, artisti o persone comuni a cui mostrava la sua vicinanza attraverso parole di fede. Come il fratello di un benzinaio assassinato a Pesaro, con il quale ha scambiato 102 telefonate in 12 anni. Il numero, si racconta, lo componeva lui stesso: niente centralini o segreterie, sin dai tempi del sacerdozio a Buones Aires. Un'abitudine mantenuta oltreoceano e portata avanti anche sul soglio pontificio. Famoso il colloquio con Giorgio Napolitano dopo la sua rielezione al Colle, meno nota la chiamata a un istituto penitenziario de La Plata per portare conforto ai detenuti.