Secondo l'accusa due italiani impiegati all'ufficio visti dell'ambasciata avrebbero accettato denaro, biglietti aerei, televisori, cellulari e oggetti di lusso in cambio di agevolazioni nelle pratiche
di Alessio CampanaUn mercato nero dei visti, per fare entrare in Italia decine di migranti provenienti dal Bangladesh. A metterlo in piedi, secondo la procura di Roma, un ristoratore bengalese e due suoi connazionali, che potevano contare sia sulla presunta compiacenza di alcuni funzionari impiegati all'Ambasciata italiana a Dahka, sia su una rete di imprenditori disposti ad aiutarli, anche in vista dei click-day.