Zelensky accusa Mosca di sabotare i negoziati mentre la Casa Bianca annuncia un'intesa in cinque punti sul Mar Nero. Il Cremlino frena
di Isabella JoscaL'allarme aereo è scattato in molte regioni ucraine colpite da un nuovo attacco di droni russi nonostante i primi passi per una tregua compiuti a Riad: "È l'ennesimo segno che Mosca non vuole la pace, non si può lanciare raid su larga scala subito dopo i negoziati per un cessate-il-fuoco", ha tuonato Zelensky.
La Casa Bianca ha annunciato un'intesa in cinque punti sul Mar Nero concordata sia con Mosca che con Kiev in Arabia Saudita, con tavoli però rigorosamente separati: in primis, l'impegno a garantire una navigazione sicura, eliminando l'uso della forza e l'utilizzo delle navi commerciali per scopi militari.
Tra gli obiettivi dell'accordo: far ripartire l'intesa sul trasporto sicuro del grano, l'attuazione della mini-tregua di 30 giorni già decisa sulle centrali e infrastrutture energetiche mai entrata in vigore e il via libera al monitoraggio delle intese da parte di paesi terzi.
Il Cremlino però ha già frenato, facendo sapere che la tregua marittima sarà effettiva solo se alcune sanzioni saranno revocate, a partire dall'accesso al mercato mondiale per l'export di prodotti agricoli e fertilizzanti.
"Valuteremo", ha detto Trump, elogiando i progressi fatti e sottolineando che le trattative stanno andando bene. Non la pensa così Zelensky, in partenza per Parigi, dove stasera vedrà Macron per finalizzare il vertice dei "volenterosi" in programma domani su pace, sicurezza e peacekeeping: "La Russia sta già provando a manipolare le intese, vuole ingannare i mediatori e il mondo intero", ha detto il leader ucraino.
Zelensky è stato subito preso di mira dal ministro degli Esteri di Mosca, Lavrov: "Ha capito che i suoi giorni sono contati, la sua immagine è sbiadita da tempo".