Trump punterebbe a un cessate il fuoco per Pasqua
di Isabella JoscaSaranno negoziati difficili, inutile illudersi, dice il Cremlino. Ci aspettiamo veri progressi, decisioni concrete che porteranno ad un cessate-il-fuoco totale, afferma invece la Casa Bianca, mentre in Ucraina bombe, missili e droni d'attacco non si fermano. Un botta e risposta alla vigilia del tavolo tecnico in Arabia Saudita tra le delegazioni di Stati Uniti e Russia.
Per Washington ha parlato l'inviato speciale Steve Witkoff: "Kiev non può vincere, Putin è un leader molto intelligente, non è cattivo e non vuole conquistare tutta l'Europa, è una situazione diversa da quella della seconda guerra mondiale. Ma il piano di Starmer, Macron e altri leader che prevede una forza internazionale a sostegno della tregua", ha detto Witkoff, "è solo una posa, una visione semplicistica, non vedo la necessità di truppe europee per garantire la sicurezza di Kiev".
Parole di fuoco che bocciano le iniziative dell'Europa e che arrivano nelle stesse ore in cui i funzionari americani incontrano, con un giorno di anticipo, anche la delegazione ucraina per dare più tempo e spazio alle trattative. Perché Trump, si dice, vorrebbe arrivare a un cessate-il-fuoco entro il 20 aprile, giorno di Pasqua che coincide con quella ortodossa.
Dopo la tregua parziale concordata per le centrali energetiche e le infrastrutture mai entrata in vigore, il focus passa ora sul Mar Nero: la ripresa dell'accordo per il trasporto di grano e cereali e lo stop reciproco degli attacchi alle navi.
Zelensky, reduce da visite sul fronte e dopo una notte di pesantissimi raid russi, ripete che bisogna aumentare la pressione su Mosca per finire la guerra. Anche se rimane da sciogliere il nodo centrale, quelle concessioni territoriali da molti ormai date per scontate ma sempre definite dal leader ucraino la linea rossa da non superare.