"Domani il canile resterà chiuso per... mancanza di cani": annuncio a sorpresa dal Vicentino
© Enpa Thiene Schio / Facebook
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Il randagio era stato catturato a Lettomanoppello (Pescara) per la sterilizzazione e poi portato per un disguido nel rifugio di Ortona (Chieti), dal quale è riuscito a fuggire saltando una rete alta 2 metri
La sua casa è un paese intero e lì vuole tornare. Olivia, cane randagio di Lettomanoppello (Pescara), è da quasi una settimana in fuga per ritrovare le sue vie e la gente che la sfama e la cura dalla nascita. Il simil labrador ha due anni ed era stato catturato il 15 marzo per la sterilizzazione. Dopo l'intervento, però, non è stato rimesso nel suo territorio, com'è la prassi, trattandosi di un animale mansueto nonostante la sua natura selvatica. E' stato, invece, rinchiuso, per un disguido, in un canile di un paese non suo, Ortona (Chieti), dal quale è riuscito a fuggire, saltando una rete di recinzione alta due metri. Dopo l'appello della Lida di Ortona, si susseguono le segnalazioni della fuggitiva che cerca di tornare a casa e che, vagando per strade molto trafficate, rischia la sua incolumità e mette a repentaglio quella degli automobilisti.
Olivia, scrivono i volontari dell'associazione animalista negli appelli che da giorni lanciano via social, dalla struttura di Ortona è passata per Lanciano, Castel Frentano e Orsogna, per sostare un paio di giorni a Guardiagrele, prima di riprendere il suo cammino verso Lettomanoppello, imboccando la strada per la Val di Foro che la porterebbe dritto a Francavilla al Mare.
"E' un animale che non si fa avvicinare né tanto meno prendere", sottolineano gli animalisti della Lida, che cercano di monitorare, attraverso le segnalazioni, i suoi spostamenti per non fare mancare cibo e acqua. "Olivia non sa perché, ma non ha più rivisto i luoghi che le erano familiari, i cani che vivevano con lei e le persone che si prendevano cura di lei", spiegano ancora i volontari preoccupati.
© Enpa Thiene Schio / Facebook
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"Stiamo cercando un metodo efficace e sicuro per prenderla e riportarla a casa sua a Lettomanoppello, - sottolinea la Lida Ortona. - Se avete aiuti concreti da darci sono ben accetti".
"Non riusciamo a prenderla, - continuano i volontari, - perché non è socializzata, non si fida delle persone. E' nata libera ed è cresciuta in natura. Anche se si fa accarezzare dalle persone che la nutrono con regolarità, non è possibile usare guinzaglio e pettorina. Potrebbe farsi male nel tentativo di liberarsi".
"Se si indebolisce - è la preoccupazione - rischia di essere investita durante i suoi spostamenti, per i quali sono inefficaci gabbia trappola e simili. Olivia sparisce di continuo, si infila nelle campagne adiacenti alla strada, nei vicoli e scompare. E' molto intelligente ed evita di infilarsi in posti senza vie di uscita".
"Impossibile anche la telenarcosi - spiegano. - Olivia si sposta in contesti troppo pericolosi usando le strade. Potrebbe fuggire prima che il narcotico faccia effetto e addormentarsi chissà dove o essere investita mentre fugge. Il colpo sparato potrebbe farla scappare, oltre ai rischi possibili nell'assumere un narcotico in un contesto non controllato".
"Abbiamo anche provato a indirizzarla verso cortili e giardini con l'ausilio di carabinieri forestali e istruttori cinofili ma senza successo. Se anche ci riuscissimo potrebbe saltare recinzioni e muretti, come ha già scavalcato la rete alta due metri del canile", conclude la Lida di Ortona.