L'ateneo scaligero sarà fra i primi enti pubblici italiani a dare questa possibilità ai dipendenti. Autorizzati gatti e cani di piccola e media taglia, per tutti gli altri animali si valuterà caso per caso
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I dipendenti dell'Università di Verona potranno portare i propri animali in ufficio. Ad annunciare il via libera all'iniziativa "Smart pet working in office" è stato il Rettore, Pier Francesco Nocini. L'obiettivo è quello di favorire il benessere, ridurre lo stress e aumentare il livello di attività fisica, produttività e serenità di chi lavora in ateneo. Si tratta di uno dei primi esperimenti in Italia tra gli enti pubblici.
Saranno ammessi negli uffici cani di piccola o media taglia e gatti, tenendo conto dell'indole di ciascun animale. Per i cani di taglia grande e per tutti gli altri animali sarà necessaria una valutazione comportamentale caso per caso. "Avere accanto il proprio amico animale - ha affermato il Rettore - sembra che migliori notevolmente la performance lavorativa perché rende l'atmosfera più rilassata, stimola la creatività e agevola l'interazione tra i colleghi".
"Avendo molto a cuore il benessere dei dipendenti del nostro ateneo - ha aggiunto Nocini - abbiamo ritenuto di portare avanti e accelerare questa iniziativa, anche per cercare di rendere più agevole il rientro post lockdown per quanti si trovano a gestire un distacco brusco con il proprio pet". Le proprietarie e i proprietari dovranno rispettare il regolamento di ateneo e garantire per i propri animali alcuni requisiti fondamentali per l'accesso al luogo di lavoro, per evitare che arrechino disturbo ai colleghi e allo svolgimento delle proprie e altrui mansioni. L'accesso con animali non sarà consentito in aule didattiche, sale conferenze e riunioni, spazi mensa, aree destinate al coffee break, sale studio, laboratori e sedi sanitarie, uffici che prevedano contatto diretto e continuativo con il pubblico.