Humane society international: il 68% dei cittadini sudafricani dice no alla caccia al trofeo di animali selvatici
© hsi.org
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Secondo un sondaggio Ipsos 2022, commissionato dall'organizzazione Humane society international/Africa, aumentano le persone contrarie alla pratica (+12% rispetto al 2018)
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Significativa presa di posizione dei cittadini sudafricani contro la caccia al trofeo di animali selvatici. Il 68% della popolazione (+12% rispetto al 2018) si oppone a questa pratica, come rivela un nuovo sondaggio Ipsos 2022, commissionato dall'organizzazione per la protezione degli animali Humane Society International/Africa. La maggioranza si oppone anche alla pratica della cosiddetta caccia al leone in scatola (canned hunting). Inoltre, il sondaggio mostra l’opposizione dell’opinione pubblica alla caccia al trofeo di specie specifiche, tra cui rinoceronti neri, elefanti e leopardi.
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All’inizio di quest’anno, il governo sudafricano ha reso note le quote di caccia e di esportazione di queste specie per il 2022. Il Sudafrica è il maggior esportatore africano di trofei di animali selvatici e il secondo esportatore mondiale (dopo il Canada) di specie di mammiferi elencate nella Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).
Matthew Schurch, specialista della fauna selvatica per HSI/Africa, dichiara: “Questo nuovo sondaggio dimostra senza ombra di dubbio che la maggior parte dei sudafricani rifiuta l’ingiustificabile pratica della caccia al trofeo, compresa la caccia al leone in scatola, e l’opposizione alla caccia al trofeo continua a crescere. Il governo sudafricano non è al passo con l’opinione pubblica, perché permette alle persone di cacciare animali selvatici allo scopo di raccogliere i loro resti per 'abbellire' le proprie case. La caccia al trofeo non contribuisce in modo significativo alla conservazione. In Sudafrica, un terzo dei trofei di caccia di mammiferi elencati nella CITES proviene da animali allevati in cattività e la maggior parte di essi è costituita da specie non autoctone o non soggette a una gestione scientifica della popolazione. Questa uccisione insensata di animali selvatici non solo è immorale e crudele, ma è anche una vergogna per il Sudafrica”.
L'indagine Ipsos riporta dati locali provenienti da una popolazione sudafricana diversificata in tutte le province. I principali risultati del sondaggio mostrano che: il 68% dei sudafricani si oppone completamente o in qualche misura alla pratica della caccia al trofeo, con un aumento rispetto al 56% dell’analogo sondaggio effettuato nel 2018; il 65% dei sudafricani si oppone completamente o in qualche misura alla pratica della caccia al leone in scatola, con un aumento rispetto al 60% dell’analogo sondaggio del 2018.
Martina Pluda, direttrice per l’Italia di HSI/Europe afferma: “La posizione dei cittadini sudafricani, emersa da questi nuovi sondaggi, evidenzia l’importanza di azioni concrete contro la caccia al trofeo, sia da parte dei paesi esportatori sia da quelli importatori come il nostro. Il Sudafrica è infatti il quarto paese di origine di tutti i trofei di caccia importati in Italia, nonostante i sondaggi mostrano che l’89% degli italiani sia contrario alla caccia al trofeo di animali selvatici presenti in Africa. Sebbene l’Italia non possa vietare l’uccisione di questi animali nei paesi in cui è diffusa, può decidere di vietare l’importazione dei trofei per fermare il proprio coinvolgimento in questa pratica macabra e dannosa.”
Secondo il rapporto, “I numeri della caccia al trofeo: Il ruolo dell’Unione europea nella caccia al trofeo a livello mondiale”, pubblicato da HSI/Europe, l’Italia ha importato 322 trofei di caccia di 22 specie protette a livello internazionale tra il 2014 e il 2018, risultando il primo importatore di trofei di ippopotamo (145) nell’UE e il quarto importatore di trofei di leone africano di origine selvatica. L’Italia ha anche svolto un ruolo significativo nel commercio UE di trofei di elefante africano, essendo il quinto più grande importatore UE di questa specie.
"HSI - si legge nel comunicato - è incoraggiato da una sentenza dell’aprile 2022 emessa da un tribunale sudafricano in una causa intentata da HSI/Africa, in cui si afferma che le quote di caccia e di esportazione per leopardi, rinoceronti neri ed elefanti previste dal paese per il 2022 potrebbero essere invalide e illegali".
Un precedente studio che illustra il ruolo del Sudafrica nel commercio internazionale di trofei di caccia di specie di mammiferi elencate dalla CITES nel periodo 2014-2018 ha dimostrato che circa l’83% dei trofei di mammiferi elencati dalla CITES esportati dal Sudafrica sono animali allevati in cattività, specie non autoctone o specie autoctone, senza un piano nazionale di gestione della conservazione né dati adeguati sulle loro popolazioni selvatiche o sull’impatto, su queste ultime, della caccia al trofeo. "Questi dati - sottolinea l'Humane society international - minano direttamente l’affermazione che la caccia al trofeo promuova la conservazione".
Alcuni numeri della caccia al trofeo in Sudafrica - Il Sudafrica è il secondo più grande esportatore di trofei di caccia di specie di mammiferi elencate dalla CITES a livello globale, esportando il 16% del totale globale di trofei di caccia – 4.204 in media all’anno. È il più grande esportatore di specie di mammiferi elencate dalla CITES in Africa. Ha esportato il 50% in più di trofei rispetto al secondo esportatore africano, la Namibia, e più di tre volte rispetto al terzo esportatore africano, lo Zimbabwe. Infine, il 68% dei trofei di mammiferi CITES esportati dal Sudafrica proveniva da animali selvatici, mentre il 32% da animali in cattività, il 19% allevati in cattività e il 13% nati in cattività.