A scoprire i cetacei nella Hamelin Bay è stato un pescatore. Alcuni esemplari ancora vivi sono stati ricondotti in mare aperto
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Oltre 150 delfini pilota spiaggiati nella Hamelin Bay, in Australia: è questo il macabro spettacolo cui si è trovato di fronte un pescatore locale, che ha subito avvertito le autorità del South West, lanciando l'allarme per una possibile invasione da parte di squali attratti dalle carcasse. Gli esperti del Parks and Wildlife Service hanno potuto salvare soltanto 15 esemplari di globicefalo, detti anche balene pilota, riportandoli in mare aperto.
"La maggior parte dei delfini pilota si è arenata sulla terraferma durante la notte e non è sopravvissuta", ha spiegato il capo dei soccorritori Jeremy Chick. "Abbiamo lavorato per salvarne il maggior numero possibile", ha affermato Ben Tannock, del Parks and Wildlife Service, ricordando che il globicefalo è una specie non nuova agli arenamenti.
La spiaggia di Hamelin, che prende il nome dall'esploratore francese Jacques Felix Emmanuel Hamelin, è stata chiusa al pubblico per "pericolo squali" nelle acque. Il motivo per cui i delfini o balene pilota si spiaggiano con una certa frequenza è ancora sconosciuto.
Gli esperti ipotizzano che, trattandosi di cetacei abituati a spostarsi e a vivere in gruppo, gli arenamenti sarebbero una conseguenza della "chiamata di soccorso" effettuata da qualche esemplare e della tendenza a seguire l'esemplare leader fino alla riva.
Il più grande arenamento di massa nell'ovest dell'Australia si è verificato a Dunsborough nel 1996, quando finirono spiaggiati 320 delfini pilota. Anche in quel frangente la maggior parte morì: si salvarono soltanto in venti.