Secondo uno studio della RSPCA, un ente britannico contro la crudeltà sugli animali, le persone tendono ad abbandonare o non prendere animali domestici neri perché poco fotogenici
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Da sempre cani e gatti sono considerati gli animali domestici per eccellenza poiché sono in grado di donare tanto affetto ai propri padroni. Purtroppo, però, la scelta dei propri amici a quattro zampe sembra sia condizionata da "caratteristiche secondarie". Infatti, da uno studio effettuato dalla RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals), l'ente britannico contro la crudeltà sugli animali, emerge che il 70% degli oltre 1.000 gatti in cura in Gran Bretagna sono di colore nero o bianco e nero.
Il dato interessante è che l'alta presenza di gatti scuri sembra sia dovuta ad una sfida che questi ultimi non sono in grado di reggere, vale a dire il tormentone del XXI secolo: il selfie! La ragione del numero sproporzionato di gatti neri abbandonati ogni anno è senza dubbio, almeno in parte, rappresentata dal fatto che esteticamente sono meno gradevoli agli occhi di certa gente, e la tendenza sempre crescente di postare foto di gatti sui social ha sicuramente aggravato questo fenomeno.
Il proprietario di un centro di soccorso per gatti di Nottingham ha dichiarato al Telegraph che la propria struttura "sta quasi per scoppiare" per via della enorme quantità di gatti scuri aggiungendo: "Abbiamo ricevuto tantissimi gatti neri quest'anno, alle persone non piacciono". I gatti neri soffrono di un problema di immagine fin dal Medio Evo, quando erano associati alla stregoneria. La maggior parte dei britannici li considera ormai quasi portafortuna, ma la loro poca fotogenicità è un limite inaccettabile.
"Nella tradizione folkloristica del Regno Unito, i gatti neri simboleggiano la buona sorte, ma purtroppo in realtà, loro non sono così fortunati", ha detto un portavoce della RSPCA. Lo stesso discorso, sottolinea l'associazione, vale per i cani neri, poiché anche la loro figura non risulta ben evidenziata nelle foto. Di evidente c'è solo una ingiustificata emarginazione di alcuni poveri cuccioli in cerca di qualcuno a cui donare il proprio amore. Spesso il ricordo più bello non si conserva in un rullino fotografico ma dentro il proprio cuore.