Secondo uno studio svedese, questi geni sono presenti anche nell'uomo e controllano il linguaggio
Pettirosso © -afp
A regolare il ritmo del canto di alcuni uccelli sono due geni che controllano anche il linguaggio dell'uomo. La scoperta si deve a uno studio guidato dall'Università di Uppsala in Svezia e pubblicato sulla rivista "Nature Communications".
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I ricercatori hanno analizzato i canti di oltre un centinaio di esemplari appartenenti a due specie di picchi sudafricani: i barbettini fronte rossa (Pogoniulus) e fronte gialla, il cui canto è un qualcosa di innato. In altri casi invece, come nei passeriformi il canto viene appreso dai genitori, tanto che eventuali disturbi ambientali possono alterarne l'apprendimento.
"C’è stata finora poca attenzione nello studio delle basi genetiche delle diversità comportamentali, un lavoro molto difficile in quanto non è facile distinguere tra apprendimento culturale e caratteristiche innate ma con i barbettini fronte rossa siamo riusciti a farlo", ha detto Matteo Sebastianelli, che ha guidato lo studio.
"Hanno un canto bidimensionale, piuttosto semplice, determinato solo dalla frequenza e dalla velocità delle note e non è appreso dai genitori", ha aggiunto.
Analizzando i canti delle due specie i ricercatori hanno identificato delle differenze nel ritmo dei canti che probabilmente serve a porre una sorta di barriera tra le due specie e limitare l'accoppiamento delle due specie soprattutto nelle regioni dove condividono gli stessi habitat. Inoltre, analizzando il genoma di 135 esemplari gli studiosi hanno scoperto che queste differenze sono associate a due specifici geni, denominati Neurexin-1 e Coenzyme Q8A, presenti anche nell'uomo e che si ritiene siano ampiamente coinvolti in alcuni disturbi del linguaggio.