Nell'Oasi Ohana la 28enne agrigentina ospita a proprie spese animali in difficoltà, tutti in attesa di una nuova casa. "Sono sola e allo stremo, senza aiuti dai Comuni", racconta a Tgcom24
di Gabriella PersianiA 28 anni ha già 70 "bambini". Chiara Calasanzio, psicologa di Santa Margherita Belice (Agrigento), chiama così i cani che strappa dalla strada e che cura nella campagna di famiglia dove ha realizzato nel 2010 l'Oasi Ohana. "Non è facile andare avanti - racconta a Tgcom24. - Non ho nessun appoggio dai Comuni e, in questo periodo di cucciolate, sconosciuti hanno lasciato davanti al recinto 16 cagnolini: sono allo stremo. L'unico aiuto può arrivarmi dalle adozioni". Perciò, "adottate, adottate, adottate, solo così posso aiutare gli altri cani in difficoltà" è il suo appello.
Com'è nato il progetto Oasi Ohana?
"Sono un'amante degli animali da sempre: da piccola avevo cani a casa, ma davo da mangiare anche a quelli per strada. Finché 7/8 anni fa ho deciso di recintare la campagna di famiglia per ospitare i randagi e dare loro una nuova casa. Ora ho 70 'bambini', ma sono sola a gestirli e non è facile".
Quali sono le maggiori difficoltà?
"Non ho nessun appoggio dai Comuni dell'Agrigentino. Pensate che ho accolto 17 cani da Sciacca dopo gli avvelenamenti del 2018; il Comune stesso me li ha affidati, ma non ho ricevuto in cambio neanche un pacco di croccantini".
Come fa ad andare avanti?
"Facebook è per me basilare: attraverso le richieste di adozioni e le donazioni in cibo e denaro, provenienti soprattutto dal Nord Italia, riesco a non fermarmi. Quando finisce tutto, non posso dire ai miei 'bambini' che restano a digiuno e pago a mie spese".
Qual è l'appello alle istituzioni?
"Ora che è tempo di cucciolate, da tutta la provincia vengono nottetempo al mio recinto ad abbandonare i nuovi nati. In due settimane ho trovati 16 piccoli, ma due sono morti. Uno addirittura era stato lanciato da un'auto in corsa, ha sbattuto la testa e non ce l'ha fatta. Il problema è che questi sono tutti cuccioli di cani padronali, di gente che non sterilizza il proprio animale domestico. Chiedo quindi ai Comuni di avviare un censimento dei cani presenti sul territorio e di avviare campagne di sterilizzazioni. Intanto io dovrò munirmi di telecamere e continuare a denunciare questi abbandoni, anche se la giustizia non sembra essere dalla parte di queste anime innocenti".
In che senso?
"Proprio l'altro giorno ho ricevuto la notifica di una richiesta di archiviazione nei confronti di un uomo che ho denunciato per un abbandono. Il pm ha ritenuto il reato 'di particolare tenuità'. Ora io mi opporrò a tale decisione, ma se, nonostante la legge, la giustizia non fa la sua parte, cos'altro devo fare? Mi sento sconfitta: come si possano giustificare tali gesti? Come si può autorizzare l'abbandono di animali? Io adesso ho l'ansia di arrivare all'Oasi, perché temo di trovare sempre nuovi cani".
Progetti per il futuro?
"Amplierò l'Oasi; i lavori inizieranno a fine febbraio. Continuerà a non essere un canile con i box: i cani sono tutti liberi, ma hanno i loro ripari. Per lavoro, invece, ho iniziato a occuparmi di toelettatura di cani e gatti. Non solo volontariato con i pelosi, dunque".
Vuole fare un appello anche ai lettori?
"Adottate, adottate, adottate. Solo così posso continuare ad aiutare altri cani abbandonati e malati. I miei 'bambini' sono arrivati fino in Svizzera e continuo a seguirli nonostante gli anni che passano. Fino a oggi sono riuscita a trovare un tetto a un centinaio di loro; questo mi ripaga di tutta la fatica. Ma bisogna adottare".