Replicare in laboratorio il proprio animale domestico diventa una pratica diffusa negli Usa, ma esplodono le polemiche.
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Niente più lacrime quando il nostro amico a quattro zampe ci sta per lasciare, questa è la promessa di fondazioni come il Sooam Biotech Research Center di Seul. Negli Stati Uniti 100mila dollari sono sufficienti per estrarre il DNA dal proprio cane e conservare il codice genetico, per poi replicarlo in laboratorio e ottenere uno o più esemplari quasi identici all'originale.
Tuttavia, sorge spontanea la domanda: è giusto spendere una simile cifra per avere un duplicato del proprio cane defunto, quando con questi stessi soldi si potrebbero salvare interi canili? Inoltre, la pratica della clonazione non è ancora così all'avanguardia da garantire successo immediato e molti dei cuccioli che vengono alla luce muoiono nel giro di settimane.
Ovviamente occorre precisare che il clone non sarà la copia esatta del cane da cui è stato estratto il DNA: si tratterà di un gemello esteriormente identico, ma gli scienziati non possono garantire lo stesso temperamento nel nuovo Fido.
Nonostante questo, sono molti i padroni disposti a spendere questa cifra esorbitante per non separarsi mai dal proprio fedele compagno animale, o perlomeno dal suo fac-simile. Proprio nel settembre scorso si è festeggiato il compleanno della piccola Mini Winnie, il primo clone di cane del Regno Unito ad opera dello stesso Sooam Biotech Research Center di Seul, che ha festeggiato il suo primo anno con il suo "originale", la bassottina dodicenne Big Winnie.
E se lo possono fare i cani, perchè non i gatti? Per una cifra inferiore, 25 mila dollari, si può clonare anche il proprio felino di casa. Una signora statunitense di 53 anni, sta aspettando come regalo di Natale i cloni del suo gattino siamese.