L'associazione Humane Society International ha evitato la macellazione dei quattro zampe e li ha portati negli Stati Uniti per farli adottare da famiglie
Cento cani allevati in una fattoria di Chungcheongnamdo, in Corea del Sud, sono stati salvati dalla macellazione che li avrebbe portati prima sui banchi dei mercati e poi in pentola dall'associazione animalista Humane Society International, attiva in tutta l'Asia. I quattro zampe strappati al loro triste destino sono stati portati negli Stati Uniti e dati in adozione a famiglie che ne hanno fatto richiesta. Per loro una nuova vita tra coccole e crocchette, lontano da quelle gabbie in cui sono cresciuti.
Gli attivisti hanno acquistato i cani, cuccioli e adulti, in tutto 103 per la precisione, destinati alle tavole sudcoreane da Kim, un contadino che li allevava. La trattativa non è stata facile, ma è stata condotta con tenacia da Lola Weber, membro dell'associzione, che è riuscita a salvare gli animali e a portarli negli Stati Uniti, oltre che a convincere Kim a chiudere per sempre le sue gabbie e a mettersi a coltivare riso.
Testimonial di quest'ultima iniziativa la star australiana della Tv Sam Hammington, che di persona ha visitato l'allevamento con gli animalisti. "La prima volta che abbiamo visto i cani siamo rimasti scioccati", racconta Kelly O'meara, direttore dell'ente benefico, che ha accompagnato Hammington nella visita. "Erano terrorizzati - aggiunge - ma una volta che hanno capito che non avremmo fatto loro del male, hanno iniziato a fidarsi e ad affezionarsi".
Ma la sfida di Humane Society International non è finita, né si ferma a salvare i cani dalla macellazione (finora 186); finire in un piatto è il destino di oltre due milioni di esemplari ogni anno solo in Sud Corea, dove esistono veri e propri allevamenti autorizzati. In tutta l'Asia i volontari cercano di aumentare nella popolazione la consapevolezza che i cani sono animali domestici, buoni per la compagnia, non in pentola.