Si è spento a 54 anni allo Zoosafari di Fasano. Era diventato noto per una petizione che ne chiedeva la liberazione in natura
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Riù, noto come il "gorilla triste", si è spento all'età di 54 anni allo Zoosafari di Fasano (Brindisi). Era il gorilla più anziano d’Italia. Il suo cuore ha ceduto a inizio 2024, ma solo in questi giorni è stata data la notizia. Riù era diventato noto al pubblico perché gli animalisti per anni ne hanno chiesto la liberazione, sostenendo che da quando nel 2008 era morto il suo compagno Pedro, l'anziano gorilla rimasto solo era scivolato nella tristezza e la rassegnazione.
Il gorilla triste era nato nel 1970 in Kenya. Lo stesso anno fu catturato, portato lontano dall'Africa e dalla propria madre, che non rivide mai più. Venne venduto insieme all'amico Pedro, un altro giovane gorilla, 850mila delle vecchie lire. Da allora in poi Riù e Pedro in Italia condivisero la stessa sorte, rinchiusi fino al 1994 nel circo Medrano e poi nello Zoo Safari di Fasano.
Pedro morì nel 2008 per una malattia. Da quel momento, Riù era rimasto solo e i visitatori dello Zoosafari avevano iniziato a denunciarne la sua tristezza e solitudine, tanto da spingere l'associazione di tutela animale Meta a lanciare una petizione, firmata da più di 200 mila persone. Il ritorno in natura però non è mai stato possibile. Dopo tutti quegli anni in cattività Riù non si sarebbe potuto adattare alla vita in libertà.
Il suo habitat era grande oltre 600 mq, ricco di alberi sempre accessibili e “castelli” di legno su cui arrampicarsi. Aveva una cascata ad acqua corrente dove fare il bagno, un rigoglioso prato verde e dei veri appartamenti dedicati esclusivamente a lui. Ma niente poteva aiutarlo a uscire da quella depressione più volte denunciata dagli attivisti. Alla fine, Riù se ne è andato senza potere assaporare la libertà.