"Può diventare pericoloso"

Il "Bambi" della Valmalenco: un cerbiatto adottato da una famiglia del posto ora dovrà essere allontanato

Lo hanno trovato e salvato nel giugno 2020, da allora è cresciuto insieme a loro. Ora però potrebbe essere portato via dalla polizia: "È un animale selvatico, può diventare pericoloso"

20 Ago 2022 - 07:31
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Proprio come il celebre Bambi protagonista dell'omonimo cartone animato Disney, anche il cerbiatto protagonista di questa storia aveva perso la mamma. Sarà per questo che Giovanni Del Zoppo, 58 anni, ha voluto chiamarlo così quando nel giugno 2020 lo ha trovato abbandonato nel bosco della Valmalenco, in provincia di Sondrio. Da allora lui e la sua famiglia lo hanno "adottato" e tenuto con loro fino a che il giovane cervo è diventato a tutti gli effetti un membro della famiglia. Ora però la famiglia Del Zoppo rischia di vedersi portar via l'animale dalle forze dell'ordine. 

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"Lo avevo trovato in una radura, solo, impaurito nel giugno di due anni fa - racconta Giovanni, che lavora come cavatore, affiancato dal figlio Nicola trentenne, che come il padre spera in un lieto fine della vicenda - L'avevo lasciato, nascosto nell'erba, pensando che la mamma cerva sarebbe tornata presto a riprenderselo. Invece, forse a causa dell'odore dei miei cani che quel giorno mi accompagnavano nella passeggiata nei boschi, è rimasto abbandonato".

A quel punto l'uomo ha scelto di portare il cucciolo a casa: "Allora l'ho messo nella mia stalla salvandogli la vita. All'inizio l'ho nutrito con il latte delle caprette allevate da noi. Poi, anche con le buone mele della Valtellina. È cresciuto bene. Lo hanno riconosciuto pure il veterinario e gli agenti della Polizia Provinciale quando, nei giorni scorsi, sono venuti qui dicendomi che l'avrebbero portato via. Non lo trovo assolutamente giusto. Lui, che ho semplicemente chiamato Bambi, si è affezionato a noi e noi a lui. Soffrirebbe senza più vederci: fa parte della nostra famiglia". Gli manca solo la parola. Le mie piccole adorate nipotine Caterina e Carlotta come farebbero a vivere senza il loro 'fratellino' che tanto coccolano ogni giorno, venendo sempre ricambiate negli affetti?".

Eppure, Bambi, che intanto è diventato la mascotte dei turisti, che a volte lo vedono brucare insieme alle capre della fattoria della figlia di Giovanni, non può - stando a quanto argomentato dalla polizia provinciale di Sondrio - continuare a vivere in questo modo. "La fauna selvatica, per legge, non può essere tenuta in casa, in stalla o in altri ambienti che non siano a ciò autorizzati - spiega Gianluca Cristini, comandante ad interim della polizia provinciale di Sondrio - Fra un mese al massimo avrà il suo primo periodo di bramito, andrà in cerca della femmina e, pertanto, potrebbe diventare pericoloso e cominciare a dare testate, come fanno gli ungulati in questi casi".

"Non si può detenere un animale selvatico - spiega Cristini - come fosse domestico, solo centri autorizzati lo possono fare. Come è già capitato in passato con altri animali, verrà recintato in un'area boschiva molto ampia e lì farà la sua vita. Potrà accoppiarsi con le femmine che verranno inserite, ma non potrà essere reimmesso in natura, perché ormai non resisterebbe".   

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