Lieto evento a Sciacca, si schiude un nido di tartarughe marine: nati oltre 50 cuccioli
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Mamma tartaruga aveva deposto le uova sulla costa siciliana il 4 luglio. I volontari del Wwf hanno recintato l'area e hanno assistito alla "fuga" verso il mare
La costa di Sciacca (Agrigento) si conferma luogo "preferito" dalle tartarughe marine caretta caretta per la deposizione delle uova. Nella notte tra il 24 e il 25 agosto, da uno dei due nidi avvistati sul litorale siciliano sono nate oltre 50 tartarughine. Un lieto evento che ha sorpreso i volontari del Wwf, i quali avevano recintato l'area per creare ai cuccioli un passaggio sicuro verso il mare. La schiusa è infatti giunta in anticipo, a soli 51 giorni dalla deposizione avvenuta il 4 luglio.
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Un evento inaspettato - Solitamente sono necessari 60/70 giorni perché le uova di caretta caretta si schiudano alle nostre latitudini. La nascita "prematura" delle tartarughine di Sciacca, spiegano gli esperti, potrebbe essere dovuta al caldo eccezionale registrato nei primi giorni di agosto. Il personale della Riserva Naturale di Torre Salsa (Ag) e i volontari del Wwf continueranno a sorvegliare il nido fino alla schiusa delle ultime uova. Cresce intanto l'attesa per il secondo nido di tartarughe marine sulla costa di Sciacca, deposto il 20 luglio 2015.
Il lieto evento siciliano è stato certamente il modo migliore di festeggiare il Tarta-Day, celebrato il 22 agosto, che ha come obiettivo la riduzione della mortalità della caretta caretta nei nostri mari dovuta alla pesca professionale. Ogni anno, infatti, sono oltre 130mila le tartarughe marine che nel Mediterraneo rimangono vittime di catture accidentali.
Il Progetto tartarughe Wwf prevede una serie di attività che vanno dal monitoraggio degli spiaggiamenti, alla riabilitazione presso centri di recupero, fino alla collaborazione con i pescatori nell'ambito di progetti di ricerca e conservazione. "Questo prezioso impegno - ha detto Donatella Bianchi, presidente di Wwf Italia - consente di operare per la salvaguardia di una specie minacciata in Mediterraneo dall'inquinamento da plastica, dalla presenza umana e dalla progressiva alterazione delle spiagge naturali, necessarie per il ciclo riproduttivo di questi straordinari rettili marini".