Specie vulnerabile

Buone notizie per la lince iberica: è fuori dal pericolo estinzione

Dai 94 esemplari del 2001 ai più di 2000 di oggi

20 Giu 2024 - 17:19
 © ansa

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La lince iberica (o lince pardina): il felino, diffuso in Spagna e in Portogallo, non è più una specie in pericolo d'estinzione. Nel giro di ventitré anni il numero degli esemplari è cresciuto di oltre venti volte, passando da 94 animali nel 2001 - concentrati nelle località andaluse di Andújar (Jaén) e Doñana (Huelva) - ai più di 2.000 di oggi - sparsi in diverse regioni del Sud della Spagna e del Portogallo. Si tratta di un salvataggio che allontana il felino dalla zona rossa e lo colloca nella categoria delle specie "vulnerabili". A renderlo noto è stata l'International Union for Conservation of Nature (IUCN), l'organizzazione internazionale per la conservazione della natura.

Prospettive positive

 Dall'ultimo censimento del 2023 risulta che la lince iberica ha raddoppiato la sua popolazione negli ultimi tre anni, raggiungendo la quota di 2.021 esemplari, di cui 1.299 adulti e 722 cuccioli. Secondo gli esperti, dietro questa crescita ci sarebbero fattori come l'aumento dei conigli, preda preferita dell'animale, in prossimità del suo habitat, il miglioramento dell'ambiente in cui vive, la diminuzione delle uccisioni per causa antropica, l'allevamento in cattività e il rilascio di esemplari (dal 2011 al 2023 sono state liberate 372 linci). Non è la prima volta che la IUCN migliora la posizione della lince iberica nella classifica relativa al pericolo d'estinzione. Già nel 2015 il felino si era lasciato alle spalle la denominazione "pericolo critico" per entrare nel gruppo degli animali in semplice "pericolo". 

Minaccia in agguato

 Nonostante gli incredibili progressi, la sopravvivenza della lince è costantemente insidiata dalle oscillazioni del numero dei conigli, falcidiati a centinaia da malattie. Oltre a questo aspetto, a minacciare la crescita della popolazione è il numero delle femmine: secondo gli esperti, sarebbero necessarie 750 femmine riproduttrici per poter classificare la specie in uno stato di conservazione soddisfacente, e nell'ultimo conteggio del 2023 ne sono state individuate 406. Addirittura, come spiega il ricercatore José Antonio Godoy, per evitare la consanguineità si renderebbero opportune oltre 1.100 femmine e otto nuove popolazioni. Pertanto non si può interrompere quanto fatto finora. Occorre continuare a creare nuovi nuclei che consentano la connessione tra le popolazioni. Questo è quanto si propone di fare il Life Lynx Connect, un programma di controllo della specie, che può contare su un fondo di 18,7 milioni di euro per cinque anni, che termineranno nel 2026. 

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