Gli animali resteranno nel Paese, ma il progetto ha generato critiche da parte degli animalisti
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È chiamata "diplomazia degli oranghi" la proposta annunciata dalla Malesia che permette alle aziende che importano olio di palma dal paese di adottare esemplari della specie di primate lasciandoli però nel loro habitat. Inizialmente il progetto prevedeva di inviare alcuni animali all'estero come regali, ma gli ambientalisti sono insorti. Gli oranghi sono una specie a rischio estinzione e hanno perso gran parte del loro habitat a causa del disboscamento e dell'espansione agricola, causati per lo più proprio dalle piantagioni di olio di palma.
"Gli animali non possono lasciare i loro habitat naturali. Dobbiamo tenerli qui. E poi chiederemo ai paesi o agli acquirenti del nostro olio di palma se vorranno lavorare insieme a noi per garantire che queste foreste possano essere curate e preservate per sempre", ha detto Johari Abdul Ghani, ministro delle piantagioni e delle materie prime, in una conferenza stampa a Sabah, nel Borneo settentrionale. Il ministro si è impegnato a fermare la deforestazione in Malesia, affermando che il 54% del paese è ricoperto da foreste e che il livello non scenderà al di sotto del 50%. Il piano ha sollevato obiezioni da parte dei gruppi ambientalisti che temono per il benessere degli oranghi attualmente in grave pericolo di estinzione.
Il gruppo ambientalista WWF afferma che la popolazione di questa specie di primate è inferiore a 105mila nell'isola del Borneo. Lo schema della “diplomazia dell’orango” è stato reso pubblico per la prima volta a maggio, dopo che l’Unione Europea ha approvato lo scorso anno un divieto di importazione di beni legati alla deforestazione. La Malesia, il secondo produttore mondiale di olio di palma, aveva descritto la legge come discriminatoria. Johari ha fatto sapere che i fondi raccolti dalle aziende saranno distribuiti alle organizzazioni non governative e al governo del Sabah per monitorare le aree forestali in cui vivono gli oranghi e cercare di monitorare la sicurezza e le condizioni degli animali. Non ha fornito dettagli su quanto costerebbe l’adozione. Marc Ancrenaz, direttore scientifico dell’organizzazione non governativa Hutan, spera che il piano possa finanziare il lavoro di conservazione dell’habitat.