La ricerca internazionale coordinata dall'Università di Firenze è basata sull'esame di 500.000 foto per analizzare il numero delle specie e la loro distribuzione
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Le foreste tropicali sono luoghi eccezionali per la biodiversità, ma sono allo stesso tempo le aree con la più alta concentrazione di mammiferi minacciati. Uno studio internazionale al quale hanno partecipato oltre 43 scienziati di 51 enti di nel mondo, coordinati dall'Università di Firenze ha raccolto oltre 500.000 immagini prese da foto-trappole per analizzare il numero delle specie e la loro distribuzione.
Lo studio, spiega una nota dell'ateneo fiorentino è stato pubblicato sulla rivista PLoS Biology ed ha rilevato come "l'aumento della densità umana sia l'unico fattore associato a variazioni globali nella numerosità di specie: maggiore è il numero di persone, minore è la quantità di mammiferi nella zona".
Per quanto riguarda le variazioni nella distribuzione nelle specie, queste sono risultate dipendenti da copertura e frammentazione delle foreste: è stata registrata una diminuzione della distribuzione delle popolazioni di mammiferi nelle aree maggiormente frammentate e caratterizzate da perdita di foresta.
Se da una parte è ormai appurato che la causa di queste minacce sia di origine umana, prosegue lo studio, dall'altra rimangono ancora poco chiare le modalità con cui il disturbo antropico nelle landscape (paesaggi) intorno a queste aree impatti sulle comunità di mammiferi.
Per far luce sulle condizioni che incidono sulla biodiversità delle foreste tropicali, l'ateneo di Firenze ha condotto uno studio che è il primo che, utilizzando la più consistente mole di dati da foto-trappolaggio mai raccolta mostra come gli effetti di sovrapopolazione umana e perdita di habitat in aree tropicali impatti gravemente sulla fauna, causando estinzioni locali e diminuzione delle specie rimaste.
"Nel nostro studio abbiamo utilizzato oltre 550mila immagini di mammiferi da oltre 2.000 foto-trappole, piazzate in 37 foreste tropicali in tre regioni geografiche: Neotropici, Afrotropici e Sud-Est Asiatico. Sono state analizzate il numero di specie e la distribuzione delle comunità di mammiferi (239 specie in totale) in relazione al disturbo antropico che agisce a livello di landscape circostante le aree monitorate", spiega Ilaria Greco, una delle coordinatrici delle studio.
I ricercatori hanno esaminato i dati con un modello statistico "elaborato per valutare potenziali variazioni globali di quantità e distribuzione delle specie in relazione all'incremento della popolazione umana, alla vicinanza agli insediamenti, alla perdita di habitat forestale e alla frammentazione delle foreste entro un raggio di 50 chilometri dalle aree di studio".