5,4 km di connessioni nervose

Ottenuta la mappa più completa del cervello di un mammifero

Comprende circa 200mila cellule e 5,4 km di connessioni nervose. Le informazioni ottenute aprono nuove possibilità per la ricerca sui disturbi neurologici

10 Apr 2025 - 16:46
 © Allen Institute

© Allen Institute

È stata ottenuta la mappa più completa e dettagliata del cervello di un mammifero con le strutture, le connessioni e le funzioni presenti. La mappa comprende circa 200mila cellule, tra cui 84mila neuroni, 524 milioni di sinapsi, le connessioni tra neuroni, e 5,4 chilometri di connessioni nervose.

L’importante risultato, ottenuto da un millimetro cubo del cervello di topo, un’area non più grande di un granello di sabbia e grazie all’impiego di strumenti basati sull’Intelligenza artificiale, è riportato in otto articoli pubblicati sulle riviste Nature Nature Methods dal progetto Microns, che conta oltre 150 ricercatori da tutto il mondo. Gli studi, guidati dagli americani Istituto Allen per la Scienza del Cervello, Università di  Princeton e Baylor College of Medicine, aprono nuove possibilità per la ricerca su cervello e intelligenza e su disturbi come Alzheimer, Parkinson, autismo e schizofrenia.

I ricercatori hanno iniziato registrando l’attività di circa 75mila neuroni in un topo che correva su un tapis roulant e guardava immagini: un processo possibile grazie a una modifica genetica, che permette ai neuroni dell’animale di emettere una proteina fluorescente ogni volta che si attivano. I dati sono stati poi confrontati con una mappa delle connessioni neurali ricostruita a partire da un solo millimetro cubo di corteccia cerebrale dell’animale. Le informazioni così ottenute occupano 1,6 petabyte, equivalenti a un video in alta definizione lungo 22 anni, e gettano nuova luce sulle funzioni e sull’organizzazione di quest’area del cervello.
 

“Questo progresso rappresenta un momento spartiacque per le neuroscienze, paragonabile al Progetto Genoma Umano per il suo potenziale trasformativo”, afferma David Markowitz, ex-responsabile del programma statunitense Iarpa che ha coordinato gli studi. “Dentro quel granello c’è un’intera architettura e in questa ricostruzione possiamo testare le vecchie teorie e sperare di trovare cose nuove che nessuno ha mai visto prima”, aggiunge Clay Reid dell’Istituto Allen, che ha partecipato al progetto. 

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri