Approntate 310 misure per salvare l'esistenza del simbolo del 25 Dicembre. Tutto intorno all'obiettivo primario di "regolamentare e limitare in misura maggiore l'attività umana"
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Renne a rischio. In Norvegia c'è grande preoccupazione e la notizia, in pieno spirito natalizio, preoccupa particolarmente. L'Agenzia norvegese per l'ambiente ha presentato 310 misure per salvare la popolazione di renne selvatiche nel Paese. Tra le norme è inclusa la raccomandazione di smettere di costruire capanne negli habitat delle renne selvatiche. Secondo il direttore del dipartimento Ivar Myklebust dell'Agenzia norvegese per l'ambiente, "prevenire la costruzione di ulteriori cabine all'interno o in prossimità delle aree dove vivono le renne è una misura molto importante e il problema è comune a tutte le aree di habitat per le renne norvegesi".
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Myklebust sottolinea che la costruzione di capanne o cabine rende la natura meno natura, oltre ad avere un impatto socioeconomico negativo nel complesso. Le renne selvatiche ad esempio nel parco nazionale norvegese Dovrefjell-Sunndalsfjella sono una delle poche mandrie originali rimaste in Europa. La popolazione ha poche o nessuna mescolanza con le renne domestiche e gli animali sono molto timidi. Non ci vuole molto per disturbare le renne, che spesso si accorgono dell'uomo molto prima che egli le veda.
Tra gli altri aspetti, lo sviluppo di capanne aumenta la presenza di attività umana, il che provoca lo spostamento delle renne selvatiche. La raccomandazione è quindi di fermare lo sviluppo dentro e vicino agli habitat delle renne selvatiche. Oltre a proteggere gli habitat delle renne selvatiche, in passato sono state adottate diverse misure specifiche per migliorare la situazione.
La regolamentazione del traffico sulle strade importanti e la chiusura/spostamento dei sentieri sono solo alcune delle misure attuate. "Per preservare le renne selvatiche per il futuro, dobbiamo regolamentare e limitare in misura maggiore l'attività umana e fermare e invertire l'invasione della natura e altri impatti negativi sulle renne selvatiche", si afferma. E non ci sono solo le renne: si calcola che nella sola Norvegia sono oltre 2.750 le specie minacciate, mentre soltanto poco più dell'11% del territorio è destinato alla fauna selvaggia.
Mentre le renne di Babbo Natale si preparano a trainare la slitta nella notte più magica dell'anno, uno studio dell'Università di Zurigo svela il segreto dell'instancabilità di questi grandi cervidi: l'analisi del loro elettroencefalogramma dimostra infatti che sono in grado di riposare perfino mentre ruminano, un comportamento multitasking utile a sopportare la fatica quando in estate devono nutrirsi quasi ininterrottamente per 24 ore al giorno in vista del lungo inverno artico. I risultati dello studio sono pubblicati su Current Biology.
I ricercatori hanno sottoposto a elettroencefalogramma alcune femmine adulte di renna (appartenenti alla specie Rangifer tarandus tarandus) che vivono in una stalla con temperatura e illuminazione controllate presso l'Università Artica della Norvegia a Tromso. L'esame è stato eseguito in occasione dell'equinozio d'autunno, del solstizio d'inverno e del solstizio d'estate per studiare come i cicli di luce-buio delle diverse stagioni influiscono sui ritmi di sonno delle renne. I dati raccolti dimostrano che la quantità di sonno si mantiene più o meno stabile nelle diverse stagioni, anche se in estate le renne sono molto più attive.
Per capire come fosse possibile, i ricercatori hanno esaminato il tracciato dell'elettroencefalogramma registrato durante la ruminazione, ovvero la fase di rimasticazione del cibo parzialmente digerito, e hanno così scoperto onde cerebrali simili a quelle della fase di sonno non-Rem. Non a caso le renne durante la ruminazione, così come nel sonno, tendono a stare ferme o tranquillamente sedute, dimostrandosi meno reattive a elementi di disturbo intorno a loro. I ricercatori hanno anche verificato che la ruminazione riduce il bisogno di sonno: "Ciò significa che non devono fare un compromesso al ribasso sul sonno quando trascorrono più tempo ruminando", afferma la prima autrice dello studio, Melanie Furrer.
Questo è particolarmente importante durante l'estate, perché più le renne mangiano, più tempo devono trascorrere a ruminare. "La ruminazione aumenta l'assorbimento dei nutrienti - precisa la neuroscienziata - quindi è fondamentale che le renne trascorrano un tempo sufficiente a ruminare durante l'estate per aumentare di peso in previsione dell'inverno".