Una lastra di metallo posta sul cancello dell'Arcivescovado impedisce ai felini di uscire ed essere nutriti: sit-in di protesta e petizioni online indirizzate al Papa, ma la Curia rassicura: "Stanno bene"
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Sit-in di protesta al grido di "Vergogna" e petizioni online rivolte direttamente a papa Francesco. La mobilitazione dei "gattari" di Pisa contro il vescovo della città non conosce tregua. Al centro del contendere una colonia di felini che si trova all'interno dell'Arcivescovado, ai quali, secondo i manifestanti, viene impedito di uscire e di nutrirsi. "Venti gatti - si legge nell'appello rivolto al pontefice - dal 6 aprile sono stati isolati dal mondo esterno con una lastra di metallo posta nella parte bassa del cancello del palazzo arcivescovile di Pisa, dalla quale feritoia passavano per procurarsi il cibo portato dai volontari". Ma la Curia su La Nazione smentisce: "I gatti stanno bene".
La preoccupazione degli animalisti Per gli animalisti non c'è tempo da perdere. "Le associazioni - si legge nella petizione indetta da Ignazio Li Vigni, fondatore del Movimento degli Angeli, - stanno anche tentando le vie burocratiche, ma evidentemente i tempi non coincidono con quelli della possibilità di sopravvivenza dei gatti per strapparli a una morte disumana e atroce".
Si accende la speranza, intanto, dopo la manifestazione di protesta del 15 aprile, in cui si è anche tentato di scavalcare i cancelli. "Grazie anche alla mediazione delle forze dell’ordine, - raccontano gli organizzatori in contatto diretto con l'associazione Una Gatti Pisa - è stato per ora possibile rifocillare i felini da un altro accesso, ma nove mancano all’appello".
I gatti da anni vivino nel palazzo arcivescovile e di loro si occupa un gruppo di volontari, che ora chiede la rimozione di quella lastra dal cancello che impedisce ai mici di uscire e mangiare. "Sono lasciati morire di fame - accusano i gattari. - Tra loro ci sono anche gatte incinte e con i cuccioli".
La difesa della Curia Sulla situazione interviene anche la Curia. Dalle colonne de La Nazione l’economo diocesano don Francesco Barsotti fa chiarezza: "I lavori eseguiti alcuni giorni fa sul cancello d'ingresso del giardino della Limonaia non hanno impedito ai gatti di entrare e uscire dal giardino".
"Prova ne è - aggiunge don Barsotti - che alla sera, dentro e intorno al giardino, vive una ventina di gatti, mentre al mattino i volontari che prestano servizio nell'Archivio diocesano ne vedono cinque o sei. Da dove escono ed entrano? Evidentemente hanno trovato anche altri percorsi per entrare e uscire dal giardino".
"In ogni caso - conclude - la colonia sta bene e nessun gatto è morto di fame".