Ruanda, la straordinaria nascita dei gorilla gemelli
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La petizione: "Ormai è anziano, merita di essere libero". La replica della struttura pugliese: "Vive nelle migliori condizioni possibili, con tutte le cure e l'affetto che merita"
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Riù è un gorilla che è stato catturato in Africa quando era un cucciolo, portato via dalla sua terra e lontano dalla sua mamma, che non rivide mai più. Dal 1994 vive nello zoo Safari di Fasano e da anni è al centro delle attenzioni degli animalisti che chiedono di liberarlo: "E' solo ormai - scrive l'associazione Meta Parma sulla petizione - perchè il suo compagno di sventura Pedro lo lasciò il 13 dicembre del 2008, morendo dopo una breve malattia. Ora dopo tanti anni è ormai anziano, rassegnato e infelice, così infelice da essere chiamato il gorilla triste".
La petizione - L'associazione Meta Parma ha lanciato una petizione su Change.org per liberarlo e in pochissime ora ha supetato le 50mila firme: "Riù - si legge - con il suo sguardo infelice e la sua espressione saggia, così dignitosa nonostante la sua tristezza, manda un messaggio forte e chiaro, che arriva a chi può recepirlo: il vero problema è la libertà negata. Riù è un primate, è un individuo, costretto a vivere in una campana di vetro. Crediamo possa definirsi vita, vivere sempre rinchiusi in uno zoo? Riù è rinchiuso da troppi anni, è anziano, ha diritto a poter vivere almeno i suoi ultimi anni, mesi o giorni fuori da quello zoo, glielo dobbiamo". L'appello è al direttore dello zoo per una dichiarazione ufficiale di disponibilità a lasciar andare Riù, per poterlo far trasferire in un luogo migliore, lontano dagli spettatori paganti.
La storia di Riù - Riù è stato catturato in Africa quando era un cucciolo, portato via dalla sua terra e lontano dalla sua mamma, che non rivide mai più. Lo catturarono che era piccolissimo e lo portarono in Italia, per venderlo al circo Medrano che acquistò assieme a lui anche Pedro, un altro giovane gorilla. "Era il 2 dicembre del 1975 e i due piccoli di gorilla vennero acquistati 850mila delle vecchie lire, questo fu il prezzo della loro schiavitù, destinati a essere messi in vetrina a vita. Da allora in poi Riù e Pedro non rividero mai più la libertà, e condivisero la stessa triste sorte rinchiusi fino al 1994 in un circo, e poi nello Zoo Safari di Fasano, in Puglia" , scrivono gli animalisti.
La ricerca di un luogo migliore - Nello stesso tempo Meta Parma lancia un appello ai rifugi, santuari, aree protette, affinchè chi ne abbia la possibilità si faccia avanti per accogliere l'animale. "Riù è entrato nel cuore di tantissimi cittadini, e speriamo tutti di riuscire a liberarlo e che non debba morirci, in quello zoo. Non c'è più tempo per temporeggiare o aspettare, Riù è anziano, doniamogli almeno questo gesto, siamo in debito con lui".
La posizione dello Zoo di Fasano - Da tempo però lo Zoo Safari, come spiega la Repubblica - precisa che la reale condizione di Riù sarebbe un'altra. "Il suo habitat rinnovato e raddoppiato, ora di oltre 600 mq: gli alberi sono sempre accessibili insieme a tronchi e “castelli” di legno su cui arrampicarsi, con una cascata ad acqua corrente dove fare il bagno, con prato verde piantumato di essenze speciali da cui può brucare ad libitum come farebbe in una giungla, dove non esistono muri ma enormi vetrate perimetrali che permettono a Riù (ma solo se e quando lo desidera, avendo un’infinità di aree dove potersi isolare ed appartare se così preferisce) di stare a contatto ravvicinato con il pubblico, oltre agli ampi due box interni interconnessi, definibili veri appartamenti ora dedicati esclusivamente ad esso, non visibili al pubblico ma dotati di grandi vetrate aperte al mondo esterno, situazione in definitiva ben diversa da come sia stata dipinta".
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La condizione di Riù - Anche lo Zoo vorrebbe fare molto di più per Riù, spiega il direttore in polemica con agli animalisti, "abbiamo anche ideato un progetto grandioso per tale specie purtroppo non attuabile per ora per i vari vincoli insistenti sull’area, ma comunque siamo certi che anche i denigratori più estremisti rimarrebbero davvero favorevolmente sorpresi da quanto potrebbero scoprire, se la facessero davvero questa visita a Fasano prima di ergersi a paladini di una battaglia purtroppo scientificamente improponibile ed insostenibile per il ritorno di Riù alla libertà ed alla sua Africa. Tutti noi concordiamo, siamo consci e siamo certi che sarebbe stato assolutamente giusto ed opportuno lasciare questi cuccioli nel loro habitat originario ma all’epoca (parliamo di 45 anni fa) tutto era possibile: per fortuna da moltissimi decenni almeno la comunità mondiale dei parchi zoologici non ha più bisogno di esemplari di cattura prelevati in natura, essendo più che sufficienti quelli che nascono in cattività ma oramai, a danno compiuto, l’unica cosa che ci resta da fare è dare il massimo ed anche di più per offrire a Riù le migliori condizioni possibili di vita e tutte le cure e l’affetto che merita, non da “ergastolano” ma da vero fratello, da ospite d’onore, da padrone assoluto e Sovrano del suo piccolo Regno fasanese".