Il ministro dell’ambiente Galletti invita alla calma: «Non creiamo un clima negativo verso gli animali». Intanto gli ambientalisti insorgono
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Gli ambientalisti della Lega AntiVivisezione, non ci stanno. Il ministro dell'Ambiente, Galletti, nemmeno. Il destino degli orsi del Trentino non sarà nelle mani del presidente della Provincia che ha ipotizzato di abbatterne un certo numero perché sono ormai diventati troppi. Per gli animalisti è una chiamata alle armi contro gli animali mentre il governo parla di interventi "solo nell'ambito della legge". Il presidente Rossi, dal canto suo, vorrebbe catturare, spostare e sopprimere gli orsi bruni presenti sul territorio.
Il Governatore chiede una modifica del Piano d'azione per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro orientali sostenendo che "il progetto di ripopolamento Life Ursus, avviato 16 anni anni fa, ha avuto un'evoluzione diversa da quello che ci si aspettava, con molti esemplari in un'area circoscritta, e le norme attuali sono "armi spuntate" contro i problemi creati dai plantigradi". Secondo i dati del Wwf infatti, dagli 11 esemplari di orso bruno presenti nel territorio Trentino nel 2002, si è arrivati a 60 nel 2015. Ma le richieste di Rossi vanno oltre, e finiscono addirittura con la volontà di legalizzare lo spray al peperoncino antiorso per abbattere i rischi di aggressione agli escursionisti.
Dall'altro invece, gli ambientalisti della Lega anti vivisezione insorgono criticando "la chiamata alle armi di Rossi" , e sostengono che "la gestione della fauna non può essere delegata a politiche improvvisate da far west contrarie alla tutela della biodiversità." Secondo la Lav, il ministro dell'Ambiente non concederà alcuna deroga nè alla normativa per prevedere catture e abbattimenti di orsi, nè al famoso Pacobace (Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso) chiesto dal governatore Rossi e auspica "l'apertura di un tavolo di lavoro sul tema" democraticamente poggiato su tre gambe.
Intanto il ministro Galletti fa sapere che "il Governo è pronto a fornire alla Provincia di Trento la collaborazione delle strutture tecniche di Ministero e Ispra, per affrontare in modo strutturale le problematiche legate alla gestione dell'orso nelle Alpi centrali." Nella nota però, si tende a precisare che "gli orsi sono una specie protetta", e che, sebbene la priorità sia quella di assicurare l'incolumità delle persone attraverso l'osservanza delle regole predisposte dal Pacobace, le misure e gli interventi del Ministero saranno possibili solo nell'ambito delle normative nazionali ed internazionali vigenti. Il Ministro conclude poi invitando tutti alla calma, e chiede la massima cautela sulla questione per evitare che "si crei un clima negativo nei confronti degli animali".