L'animale ha pianto e si è lamentato per tutta la funzione religiosa, tante le polemiche dei presenti: familiari indignati
"Non si portano animali in chiesa, lo sapeva anche San Francesco". Con questa motivazione il prete non ha fatto entrare il cane nella chiesa Pier Giorgio Frassati, a Torino, durante il funerale del padrone e ha celebrato la messa mentre l'animale piangeva, guaiva e si lamentava perché voleva salutare, per l'ultima volta, il suo amico. La storia è stata raccontata dal vicino di casa, Mathias Franco Gilardi.
La decisione ha sollevato numerose polemiche fra i presenti per l'ultimo saluto a Giorgio, il padrone del cane con cui viveva in simbiosi. Alcune persone, stizzite, hanno abbandonato la messa; altri sono andati nel cortile della chiesa per confortare il cane disperato; altri ancora hanno pubblicato le fotografie dell'evento su Facebook per denunciare l'accaduto. Una serie di proteste che non hanno fatto cambiare opinione al prete, che ha commentato: "Questa è casa mia e decido io chi entra". E una signora ha risposto: "La chiesa è la casa di Dio, ovvero di tutti". Anche Gilardi, è stato molto polemico nel commentare l'esclusione dell'animale: "Il cane, Pavel, è molto anziano e ha un carattere docile e amichevole. Si sarebbe accovacciato vicino al suo padrone senza dar fastidio, mentre il prete si è attaccato a un cavillo per giustificare una decisione personale".
Una volta conclusa la messa delle polemiche, il labrador ha potuto seguire il suo padrone solo nel momento in cui la bara è uscita dalla parrocchia ed è cominciato il corteo funebre. Di lì, fedelmente e in silenzio, Pavel ha finalmente potuto dire addio al suo migliore amico, mentre camminava docilmente assieme alle persone più care.