Il micio da giorni era imprigionato nel sottoscala dell'ex Moi, ma senza autorizzazione nessuno poteva entrare
Era caduto nelle cantine di uno dei palazzi dell'ex Moi di Torino (il villaggio olimpico da tempo occupato da famiglie di profughi emigranti), ma non poteva essere liberato perché la struttura è sotto sequestro e non possono essere rotti i sigilli senza autorizzazione. Il gattino randagio che da qualche giorno era prigioniero in un sottoscala è stato liberato dai vigili del fuoco. A lanciare l'appello era stata la onlus Progetto A-Mici animali. "Stiamo gettando del cibo attraverso una feritoia nelle grate di ferro, ma piange e non può resistere a lungo in quelle condizioni ", aveva scritto. Presente al momento della liberazione anche la sindaca di Torino Chiara Appendino.
"Il gatto è stato trovato - aveva scritto su Facebook l'associazione - ma purtroppo è bloccato in un garage di uno stabile posto sotto sequestro. Abbiamo chiesto l'intervento di Vigili del Fuoco, Polizia, Enpa e Carabinieri ma nessuno di loro può accedere a questi locali senza autorizzazione. I Carabinieri hanno chiesto anche l'intervento della Digos che non è intervenuta perché non c'erano motivi di ordine pubblico. Il maresciallo dei Carabinieri ci ha detto di mandare una mail per chiedere alla Prefettura di autorizzare l'accesso a questi locali per poter portare in salvo il gatto, cosa che abbiamo subito fatto".
Il micio, probabilmente abbandonato, da alcune settimane andava regolarmente nella casa di una donna che abita nella zona dell'ex villaggio olimpico ma dall'8 maggio non si era più visto. Qualche giorno dopo era stata segnalata la presenza del gattino nelle cantine dell'ex Moi, a sette metri di profondità. "Abbiamo chiesto ai nostri conoscenti di inviare mail alle istituzioni per sbloccare questa situazione - aveva detto Anna Orlando di Progetto A-Mici animali - Sembra assurdo che non si possa aprire per pochi minuti la grata, solo per il tempo di calare una scala e salvare il gatto".
A interessarsi della vicenda la sindaca e l'assessore Alberto Urnia. Una volta trovata una soluzione tecnica al problema del sigillo della procura, i vigili del fuoco sono riusciti a raggiungere il sottosuolo e a salvare il gattino.