Abitanti contro l'ordinanza emessa dal Comune della località turistica delle Alpi liguri: "Così ci ammazzano economicamente"
Un'ordinanza del Comune, imposta dalla Regione, sta facendo molto rumore a Monesi, località sciistica gioiello delle Alpi liguri tra la Francia e l'Italia. La piccola Sestriere, come la chiamano, infatti rischia di morire economicamente poiché l'amministrazione ha limitato il transito su molte strade della zona e vietato, fuori dalle piste, la pratica di trekking, sci alpinismo, arrampicate, e persino le ciaspolate per salvaguardare il gallo forcello o fagiano di monte. Monta la rabbia di abitanti e associazioni turistiche.
Si teme infatti per la vita del bellissimo volatile che potrebbe essere infastidito dall'eccessiva presenza umana, visto che d'inverno scava gallerie sotto la neve per preservare le energie in prospettiva degli accoppiamenti, che iniziano a marzo e si protraggono fino a giugno. Come scrive La Stampa, "a Monesi l'hanno presa molto male perché i turisti, specie nel periodo invernale, sono la manna per l'economia del piccolo Comune". Gli abitanti non ne vogliono sapere delle spiegazioni del sindaco, che "ha spiegato di essere stato costretto a emettere i divieti perché così impone la Regione".
"Con queste misure assurde si rischia di far morire Monesi - commenta il gestore del ristorante-albergo La vecchia Partenza -. Anche se il sindaco ritirerà l'ordinanza ormai il danno è fatto. La gente resterà condizionata e andrà da qualche alta parte a praticare gli sport invernali". "Cercheremo di convincere la Regione a rivedere le prescrizioni. Bisogna commissionare uno studio più approfondito sul gallo, per provare che è si presente e dev'essere tutelato, ma lo è in un'area molto ristretta, e non ha senso estendere le limitazioni a tutta la località. L'iter non sarà breve: ma non avremmo potuto fare diversamente, se no la Regione avrebbe vietato non solo il nuovo lotto, ma anche l'apertura della seggiovia già costruita. Ma troveremo una soluzione", afferma dal canto suo il primo cittadino Angelo Lanteri.