Durante l'episodio, andato in onda il 14 ottobre, lo chef Cesare Battisti ha preparato una ricetta con un ingrediente simbolo della sostenibilità: il pesce d'acqua dolce
Come la politica agricola comune può contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici? E quali sono i suoi obiettivi ambientali? Di questo e molto altro si è parlato durante la seconda puntata di "Menù4Europe", una versione speciale di "Cotto e mangiato - Il Menù" realizzata nell'ambito di "Cotto4Europe". Quest'ultimo è lo speciale di "Cotto e mangiato" che fa parte del progetto multimediale di Tgcom24 "FOODLAB", realizzato in collaborazione con la Direzione Generale per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale della Commissione europea. Durante l'appuntamento, ambientato anche questa volta all'Innovation Center Giulio Natta di Giussago (Pavia), lo chef Cesare Battisti ha preparato una ricetta con un ingrediente simbolo della sostenibilità: il pesce d'acqua dolce.
Anche questa volta, all'Innovation Center Giulio Natta di Giussago, insieme alla conduttrice Tessa Gelisio e allo chef, erano presenti i giovani universitari Mariagiulia Bano, studentessa in Architecture - Built Environment - Interiors al Politecnico di Milano, e Marco Scalora e Lorenzo Ciceri, studenti in Agri-food Sustainability all’Università di Pavia.
La ricetta - Lo chef Battisti, estremamente attento alla sostenibilità in cucina, ha preparato Trota marinata con zucchine tenerume e frutti rossi e ha spiegato perché il pesce d'acqua dolce è un ingrediente simbolo della sostenibilità: "Ormai, i mari sono sovrasfruttati e delle ricerche private presentate all'Unione europea dicono che nei prossimi dieci anni il consumo di pesce d'acqua dolce in Europa aumenterà del 110%. Per cui, è bene che cominciamo a conoscerlo". Inoltre, per lo chef, che è lombardo, il pesce d'acqua dolce è un prodotto a chilometro zero. "Questo ci permette di monitorare il lavoro dei nostri produttori e la salute dei nostri laghi", ha aggiunto lo chef.
Ecco come la Pac può favorire la lotta al cambiamento climatico - "Il 40% dei fondi della Pac, che nel nuovo ciclo di programmazione arrivano fino a 387 miliardi, sono proprio destinati ai progetti che riescono a raggiungere l'obiettivo della lotta cambiamenti climatici", ha spiegato il corrispondente Mediaset da Bruxelles Leonardo Panetta, che ha poi mostrato una dichiarazione che Janusz Wojciechowski, commissario europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale, aveva rilasciato ai microfoni di Tgcom24 in una delle sue ultime visite in Italia. "La più grande sfida del momento è garantire la sicurezza alimentare. È questa la priorità per il settore adesso. La strada per arrivarci è, da un lato, dare stabilità agli agricoltori e, dell'altro, assicurare la sostenibilità all'ambiente", aveva detto Wojciechowski.
Gli obiettivi ambientali della nuova Pac - Il professor Angelo Frascarelli, docente di Politica Agroalimentare all'Università di Perugia ed esperto di Pac, ha approfondito il tema degli obiettivi ambientali della nuova Pac. "Sono sostanzialmente mirati al paesaggio, alla biodiversità e al contrasto al cambiamento climatico. I campi devono essere tenuti in buone condizioni agronomiche-ambientali, ma, allo stesso tempo, continuare a contribuire a mantenere il nostro paesaggio storico (pensiamo all'olivicoltura e alla viticultura in molte zone d'Italia). Inoltre, oggi, c'è questa nuova sfida del cambiamento climatico perché l'agricoltura, da una parte, emette gas serra, però, dall'altra parte, è l'unico settore in grado di catturarlo tramite la fotosintesi clorofilliana e il sequestro del carbone del suolo", ha affermato Frascarelli.
Il nostro chef inviato Andrea Mainardi, invece, si è recato in un frutteto a Faenza, in provincia di Ravenna e da lì ha raccontato "alcune tecniche per salvaguardare la produttività e la produzione di frutta e per gestire al meglio alcune risorse naturale come l'acqua". "Anche qui la Pac arriva in aiuto degli agricoltori", ha sottolineato lo chef. In particolare, Mainardi ha incontrato Daniele Peroni, imprenditore agricolo dell'azienda agricola Biancano di Peroni e gli ha chiesto come i fondi europei della Pac aiutano a risolvere alcune problematiche, come quando gli impianti di kiwi vengono messi a dura prova dai cambiamenti climatici.
Roberto Giacobbo ha descritto un'altra delle realtà che riguardano l'agroalimentare incontrate nei suoi viaggi per realizzare documentari. In particolare, Giacobbo ha raccontato la storia di Maria, che abita in provincia di Foggia e ha preso in mano i campi di famiglia. Con l'aiuto del marito e dei due figli, ha sviluppato la coltivazione di viti, ulivi e tante altre cose, producendo "un ottimo olio e ora un grande vino".
Infine, durante la puntata, all'Innovation Center Giulio Natta, Tessa ha incontrato Riccardo Ravasi, agronomo di XFarm Technologies, start up di agricoltura 4.0. Ravasi ha mostrato dei sensori che servono "per monitorare quello che succede nei campi e raccogliere i dati che servono all'agricoltura per prendere al meglio le sue decisioni. Il nostro obiettivo finale è aiutare le aziende a produrre un cibo più sano, sostenibile e ridurre allo zero gli sprechi".