Una testimonianza conferma le dichiarazioni di uno dei "mostri" del Circeo: l'auto che sequestrò la giovane friulana in vacanza nel Cadore nell'estate del 1975, era una Land Rover
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C'è un riscontro che unisce la testimonianza di una donna che vide Rossella Corazzin a bordo di una jeep il 21 agosto 1975, giorno della scomparsa, e le dichiarazioni fatte da Angelo Izzo in due occasioni all'ex procuratore di Belluno, Francesco Saverio Pavone: la ragazza fu rapita su una Land Rover. E' una delle "coincidenze" emerse dalle indagini sull'omicidio della 17enne, che la procura trasmise a Perugia e che poi furono archiviate 2 anni fa.
Francesco Saverio Pavone interrogò Angelo Izzo, facendo portare l'ergastolano a Belluno, in due occasioni: nell'agosto 2016 e nel dicembre dello stesso anno. In mezzo, nell'autunno del 2016, Izzo fu ascoltato anche dai pm di Roma, Albamonte e Prestipino, raccontando tutta una serie di episodi di violenze a suo dire ascrivibili alla banda del Circeo.
In un passaggio, breve, di quei verbali tornò a parlare anche della ragazza di 17 anni rapita nel '75 nei boschi del Cadore, e poi, disse, stuprata e uccisa da lui e dai suoi amici in una villa sul Lago Trasimeno. Alcuni elementi forniti da Izzo nei due interrogatori con Pavone, e successivamente in quello con i pm di Piazzale Clodio, avrebbero riscontri e "coincidenze" con gli spunti investigativi allegati ai vecchi fascicoli sul caso Corazzin, aperti a Belluno (e archiviati) prima nel 1975 e poi nel 2003, dall'allora pm Raffaele Massaro.