Livio Carrubba, barman 33enne, affida a Facebook il suo stato d'animo: "Mi hanno mancato di rispetto ma facevo solo il mio lavoro"
"Io ci provo, ci metto tutta la buona volontà di cui dispongo, per crescere non solo professionalmente ma anche come persona..... e dei piccoli passi avanti li sto facendo piano piano, ma...". Inizia così lo sfogo notturno di Livio Carrubba, barman di Treviso, che dopo l'ennesimo episodio di maleducazione di un cliente, affida a Facebook il suo stato d'animo. Tempo una settimana e quello sfogo diventa una protesta, virale, che raccoglie la solidarietà di colleghi e clienti stanchi di trovarsi in situazioni di disagio per colpa di qualche poco rispettoso avventore. #iostoconlivio è l'hashtag scelto da un suo amico per rendere pubblica una situazione diventata ormai insostenibile, per Livio ma anche per gli altri.
Ripreso e sostenuto, con tanto di cartello esposto, da colleghi barman, blogger, esperti del settore, gestori di birrerie e ristoranti, ma anche semplici clienti, #iostoconlivio è diventato simbolo della battaglia contro i maleducati. "Se dopo che già avevi infastidito con dello starnazzo ad alto volume più di qualche cliente - si legge ancora nel post di Livio - ti permetti di entrare nel (anche) mio locale e alzare la voce su di me, senza neanche ti abbia mancato di rispetto... ti permetti di dirmi “fermati e ascoltami” con tono arrogante mentre sto lavorando, MI MINACCI!!!!!!, offendi ripetutamente me e anche il mio collega... Ringrazia mia madre e mio padre per l'educazione che mi hanno dato".
Uno sfogo a fine turno, nel cuore della notte, che in realtà ha evidenziato una prassi purtroppo consolidata. "Ero arrabbiato - spiega poi alla Tribuna di Treviso - perché quella cliente mi avevano mancato di rispetto, avevo trovato il suo comportamento offensivo verso chi in fin dei conti faceva solo il suo lavoro nel servirla".