"Nè la Banca, né i suoi esponenti e dipendenti, sono indagati", scrive in un comunicato dopo che era stata diffusa la notizia di un'indagine della Gdf per presunti finanziamenti erogati a diverse società indirettamente gestite da soggetti contigui a esponenti della 'ndrangheta
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Banca Progetto respinge le accuse di essere stata commissariata e di essere coinvolta in un'indagine della guardia di finanza per presunti finanziamenti erogati a diverse società indirettamente gestite da soggetti contigui a esponenti della 'ndrangheta. "Anche con riferimento ad alcune erronee notizie di stampa diffuse in data odierna, ritiene doveroso precisare che l'istituto non è commissariato e che nè la Banca, né i suoi esponenti e dipendenti, sono oggetto di indagine". Lo si legge in un comunicato dell'istituto di credito, nel quale si aggiunge che Banca Progetto "intende, quindi, rassicurare i propri clienti e stakeholders che continuerà a operare in modo del tutto ordinario attraverso i propri organi e strutture interne".
"Nell'ambito di un procedimento penale che non riguarda la Banca, il provvedimento è stato emesso in relazione ad asserite carenze istruttorie di 10 finanziamenti su circa 40.000 in essere - aggiunge la nota - ed ha l'obiettivo di verificare, attraverso la nomina del dr. Donato Maria Pezzuto che si affiancherà alle strutture della Banca, l'adeguatezza dei presidi organizzativi e di controllo interni".
Banca Progetto "si riserva di assumere ogni più opportuna iniziativa, in relazione alla diffusione di notizie false e diffamatorie per i danni che potrebbero arrecare all'Istituto", conclude il comunicato.