Il senatore di Gal è accusato, assieme ad altre 82 persone, di associazione mafiosa, voto di scambio, corruzione, truffa. Si era costituito dopo il via libera di Palazzo Madama al suo arresto
La Dda di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio del senatore di Gal Antonio Caridi e di altre 82 persone. Sono accusate a vario titolo di associazione mafiosa, voto di scambio, violazione della legge Anselmi, corruzione, estorsione, truffa, falso ideologico e rivelazione di segreti d'ufficio. Caridi si era costituito nell'agosto scorso dopo che Palazzo Madama aveva concesso l'autorizzazione al suo arresto.
Uno strumento nella mani della 'nrangheta? - Sul senatore calabrese Antonio Caridi, 47 anni, grava l'accusa di essere stato uno strumento della cupola "riservata" della 'ndrangheta. Secondo la Dda di Reggio Calabria la sua intera carriera politica sarebbe stata costruita e guidata dalla cupola che coordina i clan calabresi.
Oltre a Caridi sono indagati l'avvocato Giorgio De Stefano, l'ex parlamentare Paolo Romeo, l'ex sottosegretario della Regione Calabria Alberto Sarra e il dirigente della Regione Calabria Francesco Chirico. Anche loro, secondo l'accusa, avrebbero fatto parte della componente "riservata" della 'ndrangheta che era al vertice dell'intera organizzazione. La richiesta di rinvio a giudizio sintetizza cinque diversi filoni investigativi condotti dai pm della Dda reggina Roberto Di Palma, Giulia Pantano, Giuseppe Lombardo, Stefano Musolino e Walter Ignazitto, e noti con i nomi di "Mammasantissima", "Sistema Reggio", "Fata Morgana", "Reghion" e "Alchimia".