La protesta è fissata per il 18 maggio, quando il vicepremier terrà un comizio a Milano coi leader sovranisti europei. E intanto a Firenze spunta la scritta: "Portatela lunga la scala, sono al quinto piano"
Il caso dello striscione contro Matteo Salvini rimosso dai pompieri a Brembate (Bergamo) ha dato vita a una reazione collettiva da parte di numerosi utenti del web, che hanno lanciato l'hashtag #salvinitoglianchequesti. "Il 18 maggio esponi uno striscione o un cartello e poi prepara il caffè al pompiere o l'agente che salirà a rimuoverlo": è questo l'appello che circola sui social in vista di sabato, giorno in cui il vicepremier terrà un comizio a Milano coi leader sovranisti europei.
"Prevedo molti striscioni ai balconi", ha dichiarato l'assessore alle Politiche sociali di Milano, Pierfrancesco Majorino (Pd). "E' il momento giusto perché gli striscioni siano belli e visibili. E provate a chiamarli, i poliziotti". La sfida al leader leghista è sostenuta anche da Luca Paladini, portavoce de I Sentinelli, il quale ha lanciato l'idea di "una città piena di finestre e balconi fioriti di messaggi: io farò il mio e dovranno buttar giù la porta per levarmelo".
La "chiamata alle arti" contro Salvini - La contestazione a Salvini si preannuncia però molto più vasta e articolata. Il collettivo femminista "Non una di meno" ha lanciato infatti una "chiamata alle arti" per un "Gran Gala del Futuro", un controevento all'adunata dei sovranisti. L'appello è "alle bande musicali, ai cori, ai corpi di ballo, ai giocolieri, ai circensi, alle e ai teatranti, a tutte le artiste e a tutti gli artisti di strada, di palco e di rete, di ogni genere e provenienza" con un obiettivo chiaro: "Il 18 maggio non lasceremo la città in mano a Salvini e ai suoi alleati".
"Portatela lunga la scala... sono al quinto piano" - Intanto alla finestra di un palazzo di Firenze è comparso uno striscione di contestazione al titolare del Viminale. La scritta contiene un chiaro riferimento all'episodio di Brembate: "Portatela lunga la scala... sono al quinto piano". Lo ha affisso un residente, Nicola Melloni, sotto la finestra di un edificio in zona Santa Croce.
Salvini: "Ok agli striscioni, ma non tollero minacce" - Non si è fatto attendere il commento del diretto interessato in merito alla sfida degli striscioni. "Con tutto il rispetto, preferisco occuparmi di arresti di mafiosi e spacciatori e non di rimuovere uno striscione", ha affermato Salvini al question time alla Camera, rispondendo a un'interrogazione del Pd. Il ministro ha poi ribadito "piena fiducia nelle questure e prefetture che garantiscono iniziative pubbliche. Più sono colorati e divertenti gli striscioni meglio è, ma non tollero minacce di morte, insulti e inviti alla violenza. Quelle non sono libere espressioni. Se per voi è normale che qualcuno scriva 'Salvini crepa' o 'Salvini mafia'...Evviva la libertà di espressione, evviva gli striscioni ed i fischietti".
Denunciato un 71enne per offese a Salvini - Martedì un uomo di 71 anni è stato denunciato a Carpi dalla polizia a seguito dell'esposizione di uno striscione durante il comizio del ministro dell'Interno. L'anziano è comparso sul tetto di un palazzo che si trova di fronte al palco dal quale ha parlato Salvini, e lì ha esposto il manifesto sul quale erano riportate parole offensive, prima di impugnare un megafono.