L'Osservatorio di Pavia lancia 100esperte.it, piattaforma online per la stampa con recapiti e curricula di studiose pronte a intervenire sui media contro la supremazia maschile
Quando a prendere la parola in Tv e sui giornali sono gli esperti, per le donne non ce n'è. Otto volte su 10, infatti, su temi di varia natura vengono intervistati gli uomini e il gap si allarga se si affrontano argomenti scientifici: solo il 10% delle spiegazioni arriva da donne nel caso di Stem, acronimo per Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica. Contro questo stereotipo l'Osservatorio di Pavia inaugura il sito 100esperte.it, una piattaforma online ricca di recapiti e curricula di scienziate, utile per i giornalisti a caccia di esperti da interpellare per ogni tipo di approfondimento.
Dall'immunologia alla robotica, dalla bioelettronica alla fisiopatologia passando per la vulcanologia e la fisica nucleare: 100 scienziate italiane si rendono disponibili a rispondere a tutte le domande nel loro campo di studio e ricerca. Un database di fonti femminili competenti, dunque, quello di 100esperte.it, pensato per chi si occupa di informazione ed è di continuo a caccia di esperti da far intervenire su determinati temi per riempire pagine di giornale o trasmissioni televisive.
L'obiettivo è far presente che il mondo delle scienze non è solo in mano agli uomini: le studiose, infatti, "possono svecchiare un linguaggio mediatico, che, ignorandole, trascura i segni del tempo e disconosce l'apporto delle donne in tutti i diversi ambiti della società: dalla politica alla scienza", si legge nell'homepage della banca dati realizzata dall'Osservatorio di Pavia e dall'associazione di giornaliste Gi.U.Li.A., con il supporto della Commissione Europea e della Fondazione Bracco.
Ecco allora lo strumento per dare la giusta visibilità alla componente femminile di settori di ricerca strategici per il futuro del nostro Paese, contro ogni pregiudizio e stereotipo, che sono stati confermati dal Global Media Monitoring Project 2015, progetto di analisi sulla presenza femminile nei media, in base al quale i giornalisti che riportano il parere di un esperto si rivolgono a un uomo 8 volte su dieci.