REPORT INGANNEVOLI

Ponte Genova, inchiesta bis: Donferri Mitelli e a.d. di Spea indagati per falso

La nuova indagine era culminata a fine gennaio con l'iscrizione nel registro degli indagati di 12 persone. Gli inquirenti hanno accertato che anche Aspi sapeva che i report sui viadotti erano stati "edulcorati"

27 Mar 2019 - 18:44
 © tgcom24

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Svolta nell'inchiesta bis sui falsi report riguardanti cinque viadotti autostradali, nata dalle indagini sul crollo del ponte Morandi. Tra gli indagati ci sono Michele Donferri Mitelli, responsabile nazionale delle manutenzioni di Autostrade (da poco trasferito ad altro incarico) e l'amministratore delegato di Spea (la società controllata del gruppo Atlantia che si occupa delle manutenzioni).

La nuova indagine era culminata a fine gennaio con l'iscrizione nel registro degli indagati di 12 persone tra tecnici e ingegneri di Spea e alcuni vertici del tronco pugliese di Autostrade. Con l'iscrizione di Donferri e Galata per falso, per gli inquirenti dunque anche Aspi sapeva che i report sui viadotti erano falsati.

I cinque viadotti nel mirino - L'inchiesta riguarda altri cinque viadotti in stato critico tra cui il "Paolillo" in Puglia, il "Pecetti" e il "Sei Luci" a Genova, il "Moro" in A14 e il "Gargassa" in A26. Secondo la guardia di finanza, il gruppo avrebbe "edulcorato" le relazioni sullo stato dei viadotti controllati. Per l'accusa, in certi casi, i report erano quasi routinari e quindi non corrispondenti al vero stato dei viadotti. La circostanza era emersa nel corso degli interrogatori dei testimoni durante le indagini sul crollo del ponte Morandi.

Le modifiche "occulte" ai report - In particolare i tecnici di Spea avevano raccontato agli inquirenti che i report "talvolta erano stati cambiati dopo le riunioni con il supervisore Maurizio Ceneri (ingegnere di Spea, indagato nella inchiesta principale sul crollo e in questa seconda indagine) mentre in altri casi era stato Ceneri stesso a modificarli senza consultarsi con gli altri".

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