Il report annuale sulla libertà di stampa

Libertà di stampa: 2022 negativo, ma l'Italia sale di 17 posizioni

Il World Press Freedom Index ha rilasciato l'annuale report che mostra una situazione sempre più critica in tutto il mondo

03 Mag 2023 - 17:49
Mappa 2022 libertà di stampa © RSF

Mappa 2022 libertà di stampa © RSF

Un anno nero per la libertà di stampa. Questo emerge dal rapporto di Reporter senza frontiere (Rsf), che avverte che la disinformazione, la propaganda e l'intelligenza artificiale rappresentano minacce crescenti per il giornalismo. In occasione della 30esima Giornata mondiale della libertà di stampa i dati che emergono sono quindi piuttosto sconfortanti, con 86 giornalisti uccisi nell'ultimo anno e 31 paesi considerati in una "situazione molto grave". 

La situazione italiana

 Nonostante i dati negativi a livello globale, l'Italia guadagna 17 posizioni passando dalla 58esima alla 41esima posizione, superando tra gli altri, anche gli Stati Uniti. Secondo il report nel nostro Paese i problemi principali continuano a essere rappresentati dalla criminalità organizzata, specialmente nel sud del Paese, e dai gruppi estremisti violenti, fattori peggiorati a causa della pandemia. 

Sangiugliano: "In Italia c'è libertà"

 "La libertà di stampa è uno dei pilastri della democrazia, perché il libero convincimento che porta al voto e alla sovranità elettorale dei popoli si determina attraverso la formazione dell'opinione pubblica ma l'opinione pubblica si forma se c’è libertà di espressione. Oggi in Italia credo che la stampa sia abbastanza libera ed è bene che sia così, che ci sia un pluralismo delle fonti, poi ciascuno trarrà il suo libero convincimento", ha commentato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. 

Audrey Azoulay (Unesco): "Troppa impunità"

  Come sottolineato prima la situazione globale è però critica. Secondo la direttrice dell'Unesco Audrey Azoulay è inaccettabile che i giornalisti arrivino a perdere la vita addirittura mentre "si trovano a casa con le loro famiglie" aggiungendo inoltre che: "Il livello d'impunità per questi crimini invia un messaggio agghiacciante, perché la sicurezza dei giornalisti non è solo una questione che riguarda i giornalisti o le organizzazioni internazionali, ma riguarda la società nel suo complesso".

La storia della giornata

 Nata nel 1993 per iniziativa Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dietro raccomandazione della Conferenza Generale dell’UNESCO in risposta all’appello dei giornalisti africani e alla loro storica Dichiarazione di Windhoek sul pluralismo e l’indipendenza dell’informazione. Da allora ogni 3 maggio la giornata è un'occasione sia per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita a causa del proprio lavoro, ma anche per valutare la situazione della libertà di stampa nel mondo. 

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri