È polemica

25 Aprile: da Nord a Sud, tutti i Comuni che cancellano (o limitano) i cortei

A Romano di Lombardia (Bergamo) niente "Bella ciao". A Cinisello Balsamo (Milano) stop al comizio. In Val Camonica (Brescia) annullata la sfilata. A Cagliari la banda non suona. E non sono solo amministrazioni di destra

24 Apr 2025 - 17:16
Milano © ansa

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L'applicazione delle prescrizioni per il lutto per la morte di Papa Francesco modificherà le celebrazioni del 25 Aprile in diversi Comuni. I municipi di Ono San Pietro e Cividate Camuno (Brescia), per esempio, hanno annullato i cortei previsti per la Festa della Liberazione. Misura intrapresa anche dal Comune di Domodossola, con tanto di critiche da parte di Pd, Alleanza Verdi-Sinistra, M5s, Italia Viva e Volt. Anche a Romano di Lombardia (Bergamo) è scoppiata la polemica sulla nota firmata dal presidente del consiglio comunale, il leghista Paolo Patelli, riguardante le celebrazioni del 25 Aprile. Le normativa è stata tradotta nel divieto di effettuare "brani musicali, inni e canti ad eccezione del Silenzio e dell'Attenti" nelle prime tappe della sfilata. Tra questi, quindi, anche "Bella ciao". Una decisione che ha fatto insorgere l'Anpi locale.

Destra e sinistra

 La lista dei Comuni che cancellano o limitano le celebrazioni per il 25 aprile è molto lunga e corre lungo tutta la Penisola, da Nord a Sud. Ma corre anche lungo tutto l'arco costituzionale, da destra a sinistra. Così, se a Genazzano (Roma) è un sindaco civico di centrodestra a stoppare il tradizionale corteo (ma non la deposizione di una corona di fiori), a Ponte san Nicolò (Padova), è una giunta di centrosinistra a comunicare che "in segno di rispetto per il lutto nazionale proclamato in occasione della morte di papa Francesco, le celebrazioni previste per la giornata del 25 aprile, Anniversario della Liberazione, sono annullate". Al loro posto, una messa in suffragio dei caduti. 

Nord, Centro, Sud e Isole

 Tra gli altri Comuni che limitano le celebrazioni c'è anche Cinisello Balsamo (Milano) dove la Cgil denuncia che il sindaco ha sospeso il comizio organizzato dall'Anpi, ha ridotto la lunghezza del corteo e ha invitato i partiti politici a non esporre bandiere. Oppure Cagliari, dove il corteo è stato confermato, ma senza la tradizionale banda comunale (una decisione approvata dal coordinatore regionale dell'Anpi). Infine, tutti gli eventi previsti all’interno degli Archivi di Stato e in edifici e sale gestiti dalle sedi archivistiche statali sono stati rinviati o annullati.

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