Al momento della dichiarazione dei redditi si possono ottenere detrazioni fiscali per le spese sostenute per i figli o i parenti a carico: ecco quali sono SOMMARIOQuali bonus ci sono per le famiglie italiane nel 2024? Detrazioni per familiari a carico: come funzionanoBonus asilo nido: come ottenere la detrazione730, detrazioni per le spese scolasticheSpese per l'università: si possono detrarre?Detrazioni per la palestra dei figli: come fareLe detrazioni per l'acquisto di strumenti musicaliQuali detrazioni per le spese mediche?Bonus, detrazione per le spese veterinarie: a chi spetta
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A partire dal 20 maggio è possibile inviare il modello 730 precompilato sul sito dell'Agenzia delle Entrate. Le famiglie italiane che ne hanno diritto possono approfittarne per beneficiare di alcuni bonus che possono essere richiesti solo in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi. Ce ne sono diversi, scopriamoli tutti.
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I bonus per le famiglie italiane si dividono in due categorie: da un lato ci sono quelli, come per esempio il bonus psicologo, che vanno richiesti all'ente erogatore seguendo una apposita procedura. Dall'altro lato ci sono le agevolazioni che possono essere richieste al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi e che hanno come conseguenza una riduzione dell'Irpef del contribuente. Vengono, dunque, elargiti sotto forma di detrazione.
I bonus richiedibili con il 730 permettono alle famiglie che ne hanno diritto di recuperare gran parte dell'imposta Irpef versata. È il caso, per esempio, delle detrazioni per familiari a carico, che di solito vengono applicate direttamente dal datore di lavoro nella busta paga. Nei casi dove questo non succede, è possibile recuperare l'imposta versata in sede di dichiarazione dei redditi. Così facendo si otterrà un rimborso da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Le detrazioni per familiari a carico possono essere richieste per il coniuge e per i figli di età superiore ai 21 anni, anche se residenti all'estero. Possono essere anche richieste per i genitori; per fratelli e sorelle, suoceri, nuore, generi e anche adottanti. Ma in questi casi è richiesta la convivenza con il contribuente. Questo tipo di bonus può essere richiesto per i familiari che nel periodo d'imposta preso in esame non posseggano un reddito complessivo superiore a 2.840,51 euro. Nel caso dei figli di età non superiore a 24 anni il reddito complessivo è pari a 4mila euro. L'entità di queste detrazioni dipende da diversi fattori, come il rapporto di parentela e il reddito percepito. In linea teorica, i valori massimi sono di 800 euro per il coniuge, 950 euro per il figlio e 750 euro per gli altri familiari.
Questa agevolazione ha due facce: da un lato c'è il rimborso diretto che spetta alle famiglie con Isee inferiore a 25 mila euro, ed è pari a 3mila euro l’anno, cioè 272,72 euro per undici mensilità. Dall'altro lato c'è la detrazione fiscale pari al 19% delle spese sostenute per la frequenza dell'asilo nido. Quest'ultima può essere ottenuta fino a un massimo di 632 euro. In pratica, in sede di compilazione del 730 si possono recuperare circa 120 euro per figlio. Questi due bonus non sono cumulabili: chi usufruisce del rimborso diretto non può poi chiedere la detrazione fiscale per la parte eccedente alla somma ricevuta. Ovviamente, chi è nella condizione di farlo, farebbe meglio a chiedere il bonus asilo nido all'Inps.
In sede di dichiarazione dei redditi può essere richiesta la detrazione per le spese sostenute per i figli che frequentano la scuola d'infanzia, primaria e secondaria di I e II grado. Si tratta di una detrazione del 19% su un importo massimo di 800 euro per ciascuno studente. In questo caso, per ciascun figlio si possono recuperare 152 euro. Tra i costi deducibili ci sono: tasse di iscrizione e frequenza; spese relative al servizio di mensa scolastica; contributi volontari ed erogazioni liberali; gite scolastiche (per i viaggi di istruzione è, però, possibile di ottenere il bonus di 150 euro); pre e post scuola; contributi per l'ampliamento dell'offerta formativa e assistenza al pasto. I costi sostenuti per l'acquisto di libri di testo e altro materiale scolastico non sono detraibili.
Nel caso di studenti di università pubbliche, la detrazione del 19% spetta sul totale delle spese sostenute, senza limiti di importo. Per le università private, l'importo detraibile varia. Infatti, la soglia viene fissata dal ministero dell'Università e cambia a seconda dell’indirizzo e della zona in cui si trova l'ateneo. Il valore massimo è, comunque, di 3.900 euro. Inoltre, nel caso di studenti universitari fuori sede si possono detrarre le spese per l'affitto. Anche in questo caso la detrazione è del 19%, fino a un massimo di 2.633 euro.
Ammonta sempre al 19% la detrazione che si può richiedere per le spese sostenute per l'iscrizione e la frequenza dei propri figli di età compresa tra 5 e 18 anni di corsi sportivi tenuti da associazioni sportive, palestre, piscine e altre strutture e impianti destinati alla pratica sportiva dilettantistica. Il limite di spesa è di 210 euro l'anno per figlio. L'importo massimo della detrazione ottenibile è di circa 40 euro per ogni figlio.
Tra le detrazioni che è possibile richiedere nel 730, ci sono quelle relative alle spese sostenute per incentivare lo studio della musica da parte dei propri figli. Si può chiedere il rimborso anche per la spesa sostenuta per l'acquisto di uno strumento musicale. Anche in questo caso la detrazione sarà del 19%, su una spesa massima di mille euro. Il massimo recuperabile è 190 euro.
Anche le spese sostenute per cure mediche sono detraibili al 19%. Questo vale anche per le spese sostenute per i familiari a carico. Tra le spese sanitarie sono compresi farmaci, visite mediche, esami di routine. L'ammontare della detrazione si calcola sulla parte di importo che supera la franchigia di 129,11 euro. Per esempio, e una famiglia ha sostenuto 500 euro di spese mediche, otterrà un rimborso del 19% su 370,98 euro. Quindi, in totale poco più di 70 euro. Qualora in famiglia ci siano familiari non a carico affetti da patologie esenti, si può richiedere la detrazione del 19%. In questo caso, però, viene calcolata su un limite massimo di 6.197,48 euro.
I proprietari di animali domestici possono detrarre dalle imposte le spese veterinarie. La detrazione è sempre del 19%, ma solo su un totale di spesa pari a 550 euro e per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro. In pratica, se si è speso 550 euro si potranno recuperare circa 80 euro.