A quindici anni dalla morte del ciclista, parla l'uomo che gli vendette l'ultima dose di cocaina
"Le Iene" sono tornate sulla morte di Marco Pantani, deceduto nel 2004 ufficialmente per un arresto cardiaco da abuso di droga e farmaci. Alessandro De Giuseppe ha però incontrato Fabio Miradossa, lo spacciatore che gli vendette l’ultima dose di cocaina, che parla per la prima volta dopo essere uscito dal carcere: "Marco non è morto per questo, è stato ucciso".
Ai microfoni de "Le Iene" l'uomo racconta una versione completamente diversa da quella ufficiale: “Marco non è morto per cocaina. Marco è stato ucciso. Magari chi l’ha ucciso non voleva farlo, ma è stato ucciso. Non so perché all’epoca giudici, polizia e carabinieri non siano andati a fondo a questa vicenda. Hanno detto che Marco era in preda al delirio per gli stupefacenti, ma io sono convinto che Marco, quando è stato ucciso, era lucido. Marco è stato al Touring, ha consumato lì e quando è ritornato allo Chalet (il Residence Le Rose, ndr.) Marco era lucido”.
La giustizia ha chiuso il caso parlando di morte per overdose da cocaina. Il decesso sarebbe la conseguenza di comportamenti ossessivi di Pantani, che dopo aver esagerato con la droga avrebbe sfasciato tutta la stanza facendosi del male da solo e poi sarebbe morto per un arresto cardiaco causato da un cocktail di cocaina e farmaci. Il corpo del Pirata venne ritrovato senza vita il 14 febbraio 2004 nella sua stanza d’hotel al residence Le Rose di Rimini.