4mila chilometri per raccogliere fondi

A piedi da Lodi a Capo Nord contro il neuroblastoma, l'impresa di un 24enne con il cane Victor: "Gambe e follia"

Mikhael Bellanza intende arrivare al Circolo Polare Artico raccogliendo fondi a favore dell'associazione “Una Milano onlus“ per la cura dei tumori infantili. "D'estate l'impresa è stata già fatta, per questo ci provo ora", racconta a Tgcom24

di Gabriella Persiani
16 Dic 2019 - 10:30
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T-shirt e calzoncini, un carretto e il bracco Victor equipaggiato a puntino. E' partito così, in pieno inverno, da Zelo Buon Persico (Lodi) Mikhael Bellanza, fisioterapista 24enne e volontario della Croce Rossa, per raggiungere a piedi Capo Nord, nel profondo del Circolo Polare Artico. Con un obiettivo: raccogliere fondi contro il neuroblastoma, tumore infantile che colpisce il sistema nervoso. "Lo faccio per l'associazione del mio amico Raffaele, 'Una Milano onlus', che ha perso il suo bimbo qualche anno fa", racconta Bellanza a Tgcom24, raggiunto telefonicamente mentre varca il confine Svizzera-Austria. "Perché mi sono messo in viaggio ora? Perché d'estate è stato già fatto", spiega spiazzante, mentre il vento forte e i -4 gradi si fanno sentire, anche attraverso lo smartphone. "Ci vogliono gambe e follia", aggiunge ridendo.

D'estate l'impresa in solitaria di arrivare a Capo Nord è stata già fatta, ma lei ha comunque un equipaggiamento estivo. Quale sarà l'ostacolo più grande?
"Temo gli imprevisti, ma non ho paura del freddo, non ho paura di passare la notte all'aperto se non trovo ospitalità, non ho paura di nulla. Solo la pioggia può essere fastidiosa, perché camminare tutto inzuppato non è il massimo, anche con questo vento, e potrebbe bagnarsi il mio zaino, pur se cerco di coprirlo in ogni modo".

Quando arriverà a Capo Nord?
"Sono in viaggio dall'8 dicembre. Percorrendo 30-40 chilometri a piedi al giorno, conto di arrivare in Norvegia tra tre mesi, tre mesi e mezzo, a fine inverno".

Poi tornerà in aereo?
"No. Tornerò in treno, in autostop, con mezzi di fortuna, non so. Anche il ritorno sarà di sicuro un'avventura".

Con che tipo di preparazione fisica è partito?
"Niente di che (minizza, ndr). Sono allenato, corro, cammino. Ogni giorno macino tra i 15 e i 50 chilometri".
 

Quante soste ha previsto per il recupero delle forze?
"Dipende dai paesi che incontro sulla strada. Mi capita di fermarmi ogni ora e mezza, ma cammino anche per 4 ore di seguito. Cerco di fare piccoli spuntini durante il percorso e di cenare a fine giornata".

Non è, comunque, nuovo a queste imprese estreme.
"Corro da 5 anni e sono già al quarto viaggio a piedi in solitaria. Ma sono state camminate più brevi, mille, 1.100 chilometri al massimo. Sempre con Victor, che ha 5 anni e da 3 vive con me e mi segue ovunque. L'inverno scorso ho percorso a piedi con lui la distanza tra Milano e Parigi, sempre per lo stesso motivo".

Già. Ci racconti del suo nobile obiettivo.
"C'è una raccolta fondi online legata a questa mia impresa con Victor. L'obiettivo minimo è raggiungere 10mila euro a favore dell'associazione "Una Milano onlus", che ha fondato il mio amico Raffaele, dopo aver perso il suo bimbo per un neuroblastoma. E anche stavolta sono ottimista: l'inverno scorso la soglia minima era quella di raggiungere i 5mila euro e siamo arrivati a 10mila. Chissà che non si raddoppi anche quest'anno? Il ricavato andrà alla ricerca e alle cure contro i tumori infantili".

Su Facebook c'è il suo diario giornaliero di viaggio ("A Capo Nord contro il neuroblastoma"), fatto di racconti di incontri, ospitalità, messaggi di solidarietà, risposte a sue richieste. E tante foto e sorrisi nonostante la fatica e il freddo. Cosa porta con sé?
"Sono tanti i curiosi che mi incontrano per strada, mi fermano, mi fanno domande, perché mi vedono in giro in maniera così strana. Altrettanti sono quelli generosi che mi hanno offerto ospitalità per la notte. Ma sono tranquillo, se oggi non dovesse accadere lo stesso: Victor ha la sua cuccia a rotelle coibentata e riscaldata, io ho il mio sacco a pelo".

Problemi alle frontiere?
"Per ora no, per fortuna. Anche Victor ha il suo passaporto, le sue certificazioni. Viaggiamo in regola e anche stavolta ce la faremo".

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