Il proprietario dell'esercizio commerciale è un ex informatico
Compri prodotti per la casa come detersivo, bagnoschiuma, padelle e ti avvicini alla cassa. Ma invece di estrarre il portafogli e di pagare con i contanti prendi il cellulare e saldi il conto con i bitcoin. Succede a Torino dove un ex informatico, Roberto Malanca, ha deciso di adottare, tra i vari pagamenti possibili nel suo negozio di articoli per casalinghi, la criptomoneta che sta facendo impazzire il mercato.
Lentamente anche in Italia alcuni esercizi del settore turistico e commerciale decidono di adottare i bitcoin tra i metodi di pagamento. Ma la maggior parte degli italiani si dimostra ancora diffidente. L'aumento repentino e improvviso del valore della criptovaluta, del resto, sta allarmando gli economisti che si dicono preoccupati al pensiero che possa trattarsi di una grossa bolla speculativa pronta a esplodere.
Il valore dei bitcon oggi è di circa 15mila euro per unità. Ma come funziona il pagamento nel negozio torinese? Una volta deciso cosa acquistare, il cliente apre il proprio portafogli telematico dal telefono e invia il compeso dovuto all'esercente tramite la nuova valuta. Un sistema non velocissimo a causa del monitoraggio continuo che, a livello globale, deve convalidare tutte le transizioni effettuate sino a quel momento.