La drammatica accusa dei parenti che attendono notizie sui dispersi. L'ultimo messaggio del giovane: "E' pieno di neve". E si preparano i primi funerali delle vittime accertate
"Sono stati uccisi, quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti vicino al caminetto come carne da macello". Questa la pesante accusa del padre di Stefano Feniello, il 28enne tra i dispersi dell'hotel Rigopiano e fidanzato di Francesca Bronzi che si è salvata. La responsabilità, per Alessio Feniello, è "delle autorità".
L'ultimo messaggio audio di Stefano al padre - "Ci sentimao dopo che andiamo alla spa. E' pieno di neve. Nevica però questa Panda è uno spettacolo. Siamo saliti senza catene": ecco il contenuto della nota audio inviata su WhatsApp dal 28enne Stefano Feniello al padre. Questo è anche l'ultimo messaggio che il ragazzo disperso ha inviato a papà Alessio, il giorno prima della tragedia, appena arrivato all'hotel assieme alla fidanzata Francesca Bronzi. "Ok ci sentiamo dopo. State attenti e buon divertimento" è stata la risposta del padre al messaggio dle figlio.
Prosegue quindi il calvario dei parenti - Nei corridoi dell'ospedale di Pescara è continuo il viavai dei parenti dei dispersi, che spesso lasciano il punto di raccolta loro dedicato cercando informazioni. Con il passare delle ore l'attesa e l'assenza di comunicazioni diventano sempre più insostenibili. Anche se le ricerche continuano col passare delle ore le speranze di nuovi sopravvissuti si fanno sempre più flebili.
Molti parenti dei dispersi, a differenza dei giorni passati, hanno disertato la sala conferenze allestita nel nosocomio abruzzese, preferendo passare a casa queste terribili ore di angoscia. I parenti di Ilaria Di Biase, una delle dipendenti dell'hotel, attendono aggiornamenti e preferiscono non dire nulla, in stato di shock. Lo sconforto per i 24 coinvolge tutti, compresi gli amici che vivono in zona.
La maglia dell'Inter sulla bara del maitre - E si cominciano a preparare le esequie per le vittime accertate e recuperate. C'è una maglia dell'Inter, la squadra per la quale tifava, sulla bara di Alessandro Giancaterino, il maitre del ristorante dell'hotel Rigopiano. Nella camera ardente allestita nel Consiglio comunale di Farindola, sul Gran Sasso pescarese, a 10 chilometri da Rigopiano, ci sono una ventina di parenti ed amici del 42enne, tra le prime vittime identificate. Dietro la bara, attraverso le finestre, si vede la montagna innevata che ha ucciso Giancaterino. I suoi funerali si svolgeranno martedì mattina a Farindola. Nel pomeriggio a Penne, 15 chilometri più a valle, le esequie di Gabriele D'Angelo, 31 anni, cameriere dell'albergo Rigopiano e volontario della Croce Rossa.