Circolare all'Itis di Avezzano contro i troppi infortuni per l'uso delle calzature bandite. Lo scopo? "Insegnare agli studenti la prevenzione in un'area ad alto rischio terremoti, come la Marsica", spiega la preside
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A scuola senza tacchi a spillo, zeppe e infradito, nel nome della sicurezza. Il divieto impartito nell'ultima circolare diramata nell'Itis di Avezzano (L'Aquila) riguarda sì gli studenti dell'istituto, ma anche personale impiegatizio e ausiliario. Il motivo? Troppi infortuni nelle aule scolastiche per colpa delle calzature bandite, che impedirebbero anche di correre e mettersi al riparo in caso di terremoto. "E' un'esigenza seria - ha spiegato la preside Anna Amanzi - insegnare ai ragazzi la prevenzione e l'educazione, soprattutto in una zona ad alto rischio sismico come la nostra, la Marsica".
Le motivazioni contro i tacchi superiori a 4 centimetri attengono la sicurezza delle persone, specifica l'autorità scolastica di Avezzano: quando la terra trema coi tacchi non si riesce a scappare con agilità.
"La direttiva non è frutto di una fantasia puritana - sottolinea la preside Anna Amanzi - ma di un'esigenza seria in una zona ad alto rischio sismico come la Marsica".