Alessia Logli, la figlia 19enne della donna scomparsa nel 2012, è stata eletta "Miss Grand Prix on the web 2020". E adesso sogna un futuro nel mondo della moda
Alessia Logli, figlia diciottenne di Roberta Ragusa, la donna svanita nel nulla nel Pisano senza mai più fare ritorno a casa la notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012, ha vinto la fascia di "Miss Grand Prix on the web 2020". Il concorso di bellezza si è svolto nei giorni scorsi a Pescara e la ragazza è risultata la più votata dal pubblico sul web. "Amo la moda da sempre - dice al "Messaggero" -, mamma sarebbe stata felice di questo titolo".
La ragazza, durante la finale svoltasi sabato sera nella città abruzzese, ha conquistato soprattutto la giuria popolare. "Già da bambina avevo una passione per il fashion - racconta la ragazza, 1.80 di altezza e fisico slanciato -. Mamma mi permetteva di scegliere da sola i vestiti da indossare. Entrare nel mondo della moda sarebbe quasi portare avanti quel gioco. Penso sarebbe stata davvero felice del titolo che ho conquistato. Mi ha sostenuta ogni giorno".
Alessia di recente si è tatuata il nome di sua mamma. "Sono stata criticata molto anche per quello - dice al '"Messaggero" -. Hanno detto che non avrei dovuto tatuare il suo nome, Roberta, ma la parola mamma. Cosa cambia? È una follia. Quella foto l'ho messa pure per dire riparto da qui. Non voglio dimenticare il mio passato, ma vorrei che si guardasse avanti". E nel futuro c'è il sogno della moda ma anche lo studio. "Vorrei cercare un lavoro nella moda, vedere che proposte arriveranno dopo la fascia - spiega -. Poi, farò l' università. Credo che mi iscriverò alla facoltà di Economia, mi interessa il management e comunque è un tipo di studi che offre tanti sbocchi".
Per la sparizione della madre nel 2012 è stato condannato, in via definitiva, il padre Antonio Logli a 20 anni di carcere con l'accusa di omicidio volontario e distruzione di cadavere, anche se Alessia pur mantenendo viva la memoria della mamma ha sempre sostenuto l'innocenza del padre, il quale, peraltro, mentre sta scontando la condanna nel carcere di Massa, ha fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Il suo attuale avvocato difensore, Enrico Di Martino, sta lavorando a un'istanza di revisione del processo insieme alla criminologa Anna Vagli.