VITTIMA IN RIANIMAZIONE

Lanciano, 18enne in coma dopo un pugno: individuati i responsabili

Sarebbero stati individuati tutti i componenti della baby gang che ha aggredito il giovane, tre sono minorenni

21 Ott 2020 - 12:55

I carabinieri della Compagnia di Lanciano, in provincia di Chieti, hanno individuato la baby gang che, domenica 19 ottobre, ha aggredito un 18enne, mandandolo in coma. Si tratta di cinque giovani del posto. Secondo media locali, durante la colluttazione, la vittima ha ricevuto un pugno alla tempia da un tredicenne. Dopo un intervento chirurgico, ora è ricoverato in rianimazione all'ospedale di Pescara.

Tre dei presunti aggressori sono minorenni, oltre al tredicenne che avrebbe sferrato il pugno ci sono due 14enni, un 18enne e un trentenne. Sono tutti di Lanciano. Sono tuttora in corso ulteriori approfondimenti investigativi finalizzati a meglio precisare le fasi esatte dell'aggressione e la misura delle responsabilità di ognuno.

Il giovane è ricoverato all'ospedale di Pescara. La prognosi resta riservata. Sedato farmacologicamente e sotto monitoraggio costante, nelle ultime ore non si sono registrate variazioni del quadro clinico. Si potrà parlare di un eventuale miglioramento, si apprende da fonti sanitarie, solo quando la sedazione sarà ridotta.

"L'episodio di Lanciano va enucleato da un contesto generale che non è la movida, che non è il disagio giovanile. E' un episodio molto particolare, che riguarda situazioni di degrado esistenti in tutto il mondo. Il degrado c'è a Lanciano e in tutti i paesini, paesi e città della provincia di Chieti", ha detto il prefetto di Chieti Armando Forgione, che ha poi sottolineato "la grande efficienza delle forze dell'ordine che neanche in 24 ore hanno individuato il gruppo autore dell'aggressione: tra quelli c'è sicuramente quello che ha tirato il pugno".

La prefettura è pronta a diffidare la società proprietaria dell'area in cui è avvenuta l'aggressione, ovvero la società di trasporti Tua, se l'area non verrà ripulita. E il Comune di Lanciano, secondo quanto si è appreso, ha già invitato Tua a farlo. "E' necessario abbattere il muro di omertà e collaborare a rintracciare i responsabili - avevano detto i genitori del giovane ferito - Speriamo che nostro figlio si riprenda presto. Quanto accaduto non è uno scherzo". 

La città di Lanciano in questi giorni era finita all'onore delle cronache per un atto vandalico contro il monumento al "Samudaripen", inaugurato due anni fa nel Parco della Memoria per non dimenticare l'eccidio nazista del popolo Rom e Sinti. Si tratta del secondo monumento al mondo, dopo quello di Berlino, dedicato al 'Porrajmos'. Ignoti con spray color oro e grigio hanno deturpato la statua in pietra della Majella e la base.

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