L'uccisione dell'orsa Amarena
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Fa tirare un sospiro di sollievo il video con i piccoli che corrono insieme per strada di notte, senza la loro mamma, uccisa poco più di una settimana fa. Anche se i facili entusiasmi sulla loro sorte vengono subito frenati
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Continua il monitoraggio degli addetti ai lavori sui cuccioli dell'orsa Amarena, uccisa a fine agosto a fucilate da un cacciatore di San Benedetto dei Marsi (L'Aquila), che l'aveva sorpresa nel suo pollaio. A poco più di una settimana dalla morte della madre, gli orfani, che si stima abbiamo intorno ai sette mesi di vita e sono per questo molto vulnerabili, sono stati nuovamente avvistati insieme la scorsa notte, mentre vagavano per le strade di un non precisato paesino del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. A diffondere un video che prova la loro lotta alla sopravvivenza è proprio l'ente, che continua a raccomandare di non avvicinarli e di segnalarli al personale preposto. Alla pubblicazione di queste prime immagini sui social, in tanti hanno tirato un sospiro di sollievo. Ma a frenare ogni facile entusiasmo sulla sorte dei due orsetti ci pensa lo stesso Parco. "Siamo tutti molto preoccupati per la loro sorte, noi un po' di più", si legge a conclusione del post che accompagna il video diventato in poche ore virale.
All'indomani dell'uccisione dell'orsa Amarena, i suoi due cuccioli, per i quali era subito stata predisposta la cattura, erano stati individuati in un'area non lontana da San Benedetto dei Marsi. Monitorati dal personale del Parco e dai Carabinieri Forestali anche nei giorni successivi, era stato alla fine deciso di lasciarli liberi in natura, confidando sulle loro capacità di sopravvivenza.
"Non sarà semplice ma contiamo sulla vitalità che finora hanno dimostrato", scrive il Parco dando l'ultimo aggiornamento sui due piccoli orfani.
Intanto, domenica 10 settembre a Pescina (L'Aquila) si terrà la manifestazione unitaria delle associazioni ambientaliste e animaliste in memoria dell'orsa Amarena e in difesa della fauna italiana.
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