L'uccisione dell'orsa Amarena
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"Sono tre giorni che non dormo e non mangio, tutta la mia famiglia è sotto una gogna", racconta
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L'uomo che ha ucciso l'orsa Amarena dice di temere ritorsioni e di vivere nella paura. "Sono tre giorni che non dormo e non mangio, non vivo più", ha detto. "Ricevo in continuazione telefonate e messaggi di morte, hanno perfino chiamato mia madre 85enne, tutta la mia famiglia è sotto una gogna", ha aggiunto, parlando nel piazzale di San Benedetto dei Marsi (L'Aquila) dove è avvenuta l'uccisione dell'animale.
"Ho sbagliato, l'ho capito subito" - "Ci devi passare per capire quello che sto provando ora - ha detto da casa sua a S.Benedetto, l'uomo che qualche giorno fa ha sparato e ucciso l'orsa Amarena - ho sbagliato; l'ho capito subito dopo aver esploso il colpo. I carabinieri li ho chiamati io", ha spiegato.
Il fucile aveva un solo colpo - "È successo in uno spazio piccolissimo, io mi ero appostato per vedere chi fosse, mi sono trovato all'improvviso quest'orso ed ho fatto fuoco per terra, non ho mirato, il fucile aveva un solo colpo", ha detto parlando dal pollaio dove il parco ha posizionato delle trappole con esche per acchiappare i due cuccioli orfani.
Le parole della moglie - "Non è giusta questa violenza e questo martirio che ci stanno facendo, - ha commenta la moglie dell'uomo - c'è la Procura che indaga, sono loro i titolati a farlo, a giudicare, noi sicuramente saremo puniti e ripeto giustamente, ma perché dobbiamo vivere sotto scorta? Perché dobbiamo aver paura di vivere?", ha concluso.
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Intanto era spuntato a poca distanza da casa dell'uomo che ha sparato ad Amarena, un murales che ritrae un cacciatore che spara con la scritta "giustizia", ma nel primo pomeriggio è stato subito cancellato con una vernice rossa. Intanto alcuni uomini girano di ronda vicino all'abitazione, "Siamo qui per proteggere una brava persona - spiegano quando i carabinieri che presiedono la casa dell'indagato dopo le minacce di morte, li fermano per identificarli - doveva esserci una manifestazione siamo preoccupati". Si riferiscono al sit in richiesto da alcuni animalisti, cancellato dopo le richieste del sindaco Antonio Cerasani. Il primo cittadino di San Benedetto dei Marsi li ha sentiti al telefono invitandoli a spostarla poiché i cuccioli dell'orsa sono ancora in giro nel territorio, probabilmente senza cibo né acqua, da oltre 48 ore.