Polemiche a Montesilvano per la raffica di contravvenzioni. La denuncia shock di un avvocato: "C'è chi, per pagare, si è prostituito"
E' bastata una telecamera a un incrocio, che immortala chi passa con il semaforo rosso, a far piovere sui cittadini di Montesilvano, nel Pescarese, una raffica di multe. In cento giorni sarebbero circa 100mila le contravvenzioni che in molti casi hanno colpito le stesse persone. E un avvocato denuncia: "La cosa sta oltrepassando ogni limite, una ragazza molto seria mi ha confessato di essersi prostituita per pagare".
A pesare, come spiega Il Centro, non è solo la sanzione 163 euro (112 se si paga entro 5 giorni), ma anche i 6 punti sulla patente che vengono decurtati. Così, poiché in caso di doppia infrazione si rischia la sospensione della patente, in molti decidono di pagare una quota aggiuntiva di 286 euro per evitare che venga individuato il trasgressore. Una volta ricevuta la multa, l'automobilista ha 60 giorni per indicare chi era alla guida del veicolo, trascorsi i quali il trasgressore non viene individuato e la sanzione lievita quindi a 449 euro.
"Per pagare c'è chi ruba e chi si prostituisce" - "Oltre cento persone si sono rivolte al mio studio legale per verificare la possibilità di eventuali ricorsi - spiega l'avvocato Giancarlo Rocchetti, in prima linea nella difesa dei cittadini - e molti di essi mi hanno confessato che, pur di evitare la decurtazione dei punti con sospensione della patente, hanno commesso reati quali furti, borseggi e truffe". Ma c'è chi si è spinto oltre. "Una ragazza molto seria e responsabile, mi ha confessato di essersi prostituita per pagare la multa ed evitare così di raccontare ai genitori della multa. E' vergognoso".