Veronica Costantini avrebbe forse potuto salvarsi se la diagnosi fosse stata corretta
E' arrivato sul tavolo del ministro della Salute Giulia Grillo il caso di Veronica Costantini, la 32enne di Montesilvano morta il 6 aprile all'ospedale "SantoSpirito" di Pescara, dove era ricoverata. La donna, madre di due bimbe, sarebbe stata stroncata da una encefalite herpetica. I medici che per primi avevano preso in cura la donna avevano diagnostica problemi di natura mentale. Aperta un'inchiesta della magistratura e ispezione del ministero.
A causare la morte di Veronica Costantini è stata una encefalite herpetica. E' quanto emerso dall'autopsia, disposta dal pm Andrea Papalia che indaga sulla vicenda. Nello specifico Costantini è stata colpita da un edema cerebrale massivo per encefalite da herpes simplex di tipo 1, che non le sarebbe stata subito diagnosticata. Saranno compiuti ulteriori esami per i quali serviranno almeno 60 giorni di tempo.
I medici pensavano a qualche problema mentale - La giovane vittima il primo aprile scorso aveva avuto un malore ed era stata trasportata all'ospedale di Pescara dal 118. Dopo poche ore era stata dimessa, ma nei giorni successivi le sue condizioni erano peggiorate ed era stata nuovamente ricoverata, prima nel reparto di Malattie infettive e poi in Neuropsichiatria, dove ha avuto una crisi epilettica. Trasferita in Rianimazione, è deceduta il 6 aprile. Inizialmente lo stato confusionale della donna e i suoi mal di testa erano stati attribuiti a qualche problema di natura mentale.
Indagati quattro medici - Quattro medici sono indagati con l'accusa di omicidio colposo. La famiglia della donna ha presentato un esposto in Procura, per chiedere di accertare se siano stati commessi errori o sottovalutazioni. Parallelamente all'operato della magistratura, l'assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì, ha attivato il Servizio Ispettivo del Dipartimento Salute e Welfare della Regione per acquisire ulteriori elementi su quanto accaduto. Anche il ministero si è attivato e ha inviato gli ispettori che dovranno accertare se a determinare la morte abbiano contribuito difetti organizzativi e se siano state rispettate tutte le procedure previste a garanzia della qualità e sicurezza delle cure. Faranno parte della task force ispettori del Ministero, esperti dell`Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), dell`ISS (Istituto Superiore di Sanità) e Carabinieri del Nas.