La valanga che colpì l'hotel abruzzese provocò la morte di 29 persone. I supremi giudici hanno disposto l'appello bis per dieci imputati
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Se la strada che portava all'hotel Rigopiano "fosse stata liberata dalla neve" la mattina del 18 gennaio 2017, quando gli ospiti dell'albergo "tentarono invano di abbandonare la struttura, gli eventi morte e lesioni non si sarebbero verificati". Sono le motivazioni della sentenza con cui la Cassazione ha disposto un appello bis per dieci imputati per la tragedia. Secondo i giudici, la disponibilità di mezzi spazzaneve "avrebbe dovuto essere monitorata". La valanga che colpì l'hotel abruzzese provocò la morte di 29 persone.
Era dunque possibile prevenire il disastro di Rigopiano? "Era possibile e anche dovuto", afferma la Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza che il 3 dicembre ha parzialmente accolto le richieste della procura generale, disponendo l'appello bis per dieci imputati.
"La prevenzione 'regina' per l'incolumità individuale e collettiva", vale a dire "l'identificazione di Rigopiano come sito valanghivo", dicono gli ermellini, "avrebbe dovuto attuarsi non a disastro naturalistico inverato" né "nel corso" e "nemmeno nell'imminenza della sua verificazione".
Avrebbe invece "dovuto procedere di molto l'evento" poiché "tale classificazione avrebbe comportato il divieto di accedervi oppure di utilizzare le strutture in esso presenti ovvero ne avrebbe imposto un uso disciplinato (limitato, per esempio, alle stagioni non invernali)". "Era tal conclusione possibile? - dice ancora la Cassazione - Tale conclusione era possibile e anche dovuta".